punto di interesse
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Posto su un’altura che domina la valle del Tevere, attorniato dalle case del borgo, si erge possente e altero il Castello di Alviano.
La Rocca di Alviano fu edificata attorno al 996 per volere del Conte Offredo, capostipite di quella che divenne la Famiglia Alviano. Successivamente, con l’appoggio dello Stato Pontificio, crebbe in potenza e divenne una delle realtà più potenti dell’Umbria meridionale.
Le diatribe tra i guelfi e i ghibellini videro la Rocca appartenere ora all’una, ora all’altra fazione, finché dopo la distruzione a opera dei Chiaravalle, la rocca divenne nel 1495, grazie Bartolomeo di Alviano la vera e propria residenza signorile fortificata rinascimentale che conosciamo oggi.
Nel 1543 Isabella, nipote di Bartolomeo e sposa di Federico Cesi I, permutò il feudo di Alviano con quello di Acquasparta, lasciandolo di fatto alla famiglia Farnese.
Nel tempo il castello perse completamente il suo ruolo militare per diventare un complesso puramente abitativo che ospitò diverse famiglie nobili del periodo finché nel 1654 Olimpia Pamphili ne acquistò la proprietà.
Oggi il Castello è di proprietà del Comune che ne ha fatto anche la sua sede.
Posto su un’altura che domina la valle del Tevere, attorniato dalle case del borgo, si erge possente e altero il Castello di Alviano.
La Rocca di Alviano fu edificata attorno al 996 per volere del Conte Offredo, capostipite di quella che divenne la Famiglia Alviano. Successivamente, con l’appoggio dello Stato Pontificio, crebbe in potenza e divenne una delle realtà più potenti dell’Umbria meridionale.
Le diatribe tra i guelfi e i ghibellini videro la Rocca appartenere ora all’una, ora all’altra fazione, finché dopo la distruzione a opera dei Chiaravalle, la rocca divenne nel 1495, grazie Bartolomeo di Alviano la vera e propria residenza signorile fortificata rinascimentale che conosciamo oggi.
Nel 1543 Isabella, nipote di Bartolomeo e sposa di Federico Cesi I, permutò il feudo di Alviano con quello di Acquasparta, lasciandolo di fatto alla famiglia Farnese.
Nel tempo il castello perse completamente il suo ruolo militare per diventare un complesso puramente abitativo che ospitò diverse famiglie nobili del periodo finché nel 1654 Olimpia Pamphili ne acquistò la proprietà.
Oggi il Castello è di proprietà del Comune che ne ha fatto anche la sua sede.
La fortezza, di forma trapezoidale con quattro torri a difesa, è di stile rinascimentale e si caratterizza da un’entrata abbellita da un leone e una medusa, e un cortile interno a doppio loggiato e un pozzo.
Al primo piano, la Cappella di San Francesco conserva alcuni affreschi del Seicento che rappresentano:
Il piano nobile è sede del Comune, mentre nel piano interrato si trova il Museo dei Capitani di Ventura, e il Museo della Civiltà Contadina.
La fortezza, di forma trapezoidale con quattro torri a difesa, è di stile rinascimentale e si caratterizza da un’entrata abbellita da un leone e una medusa, e un cortile interno a doppio loggiato e un pozzo.
Al primo piano, la Cappella di San Francesco conserva alcuni affreschi del Seicento che rappresentano:
Il piano nobile è sede del Comune, mentre nel piano interrato si trova il Museo dei Capitani di Ventura, e il Museo della Civiltà Contadina.
Per info:
+39 324 818 1938 | museidialviano@gmail.com
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
©2021 Le Terre dei Borghi Verdi
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