punto di interesse

Palazzo Ducale Cesi

Palazzo storico

351 703 1853

lunedì: chiuso
martedì: chiuso
mercoledì: 11–13, 15:30–18:30
giovedì: 11–13, 15:30–18:30
venerdì: 11–13, 15:30–18:30
sabato: 11–13, 15:30–18:30
domenica: 11–13, 15:30–18:30

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351 703 1853

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giovedì: 11–13, 15:30–18:30
venerdì: 11–13, 15:30–18:30
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domenica: 11–13, 15:30–18:30

acquasparta - palazzo cesi - giardino

Palazzo Cesi: Storia di un Palazzo Rinascimentale

Affacciato sull’omonima piazza sorge uno degli edifici più importanti del rinascimento italiano: Palazzo Cesi di Acquasparta, residenza del Principe Federico II tanto che nel 1609 divenne la sede delle prime attività dell’Accademia dei Lincei ospitando, tra gli altri, anche il fisico e filosofo della natura Galileo Galilei.

Monumento rinascimentale, oggi simbolo di orgoglio dell’intera comunità di Acquasparta, Palazzo Cesi venne eretto sui resti di quella che era l’antica rocca distrutta durante le guerre con Todi nel 1501 su progetto di Giovan Domenico Bianchi, a cui vennero affidati i lavori a seguito dell’architetto Guido Guidetti nel 1564.

Fu terminato solo nel 1579, anno del matrimonio di Federico II detto il Linceo, figlio di Angelo Cesi e Beatrice Caetani, nipote di Gian Giacomo e Isabella d’Alviano, con Olimpia Orsini. 

Da allora divenne la dimora di una delle famiglie più importanti dell’ambito umbro-romano.

Nel XVII secolo fu completata anche la piazza, oggi Piazza Federico Cesi, con l’edificazione di un porticato in laterizi che poggia direttamente sulle mura del castello.

acquasparta - palazzo cesi - giardino

Affacciato sull’omonima piazza sorge uno degli edifici più importanti del rinascimento italiano: Palazzo Cesi di Acquasparta, residenza del Principe Federico II tanto che nel 1609 divenne la sede delle prime attività dell’Accademia dei Lincei ospitando, tra gli altri, anche il fisico e filosofo della natura Galileo Galilei.

Palazzo Cesi: Storia di un Palazzo Rinascimentale

Monumento rinascimentale, oggi simbolo di orgoglio dell’intera comunità di Acquasparta, Palazzo Cesi venne eretto sui resti di quella che era l’antica rocca distrutta durante le guerre con Todi nel 1501 su progetto di Giovan Domenico Bianchi, a cui vennero affidati i lavori a seguito dell’architetto Guido Guidetti nel 1564.

Fu terminato solo nel 1579, anno del matrimonio di Federico II detto il Linceo, figlio di Angelo Cesi e Beatrice Caetani, nipote di Gian Giacomo e Isabella d’Alviano, con Olimpia Orsini. 

Da allora divenne la dimora di una delle famiglie più importanti dell’ambito umbro-romano.

Nel XVII secolo fu completata anche la piazza, oggi Piazza Federico Cesi, con l’edificazione di un porticato in laterizi che poggia direttamente sulle mura del castello.

acquasparta - palazzo cesi - giardino e torretta

Le Architetture e le opere custodite nel Palazzo

A far da solenne vista sulla piazza, la facciata del palazzo divisa in due ordini, con un maestoso portone a bugne al centro e, sopra lo stesso, un balconcino.

Nella parte interna, dopo un lungo androne, un giardino coronato da una loggia a due piani, sede dell’orto botanico e una torretta dove Federico era solito cercare solitudine.

Gli ambienti del palazzo

Il pian terreno è ricco di colorati affreschi attribuiti a Giovan Battista Lombardelli, recentemente restaurati grazie al contributo della Fondazione CARIT, che raccontano la vita dei Cesi attraverso allegorie dei classici nell’opera delle Metamorfosi di Ovidio.

Il piano nobile, a cui si accede attraverso una scalinata e un terrazzo su cui fanno sfoggio gli stemmi delle varie casate nobiliari, custodisce la cosiddetta Sala del Trono. 

In alto a questa lo splendido soffitto a cassettoni con intagliate le figure di Ercole, trofei d’arme e mascheroni, e lo stemma dei Cesi. In fondo il grande camino dove trascorsero le serate nell’aprile del 1624 a discutere: Galileo e il Linceo.

Le sale del piano nobile sono arricchite con affreschi che celebrano le illustri origini della Famiglia Cesi, raccontate questa volta attraverso le Vite di Plutarco.

La collezione archeologica Da Carsulae

L’interno del Palazzo conserva alcuni reperti provenienti da quella che era una delle proprietà dei Cesi: l’odierna Area Archeologica di Carsulae. Nell’androne è conservato un sarcofago romano, nel colonnato dei cippi e un dolia. Di particolare interesse è poi l’epigrafe dedicata alla Gens Furia conservata in uno dei muri delle sale del pian terreno: reperto pertinente probabilmente al mausoleo rotondo posto appena fuori dal cosiddetto Arco di San Damiano. In una sala, sempre del pian terreno, sono conservati tutta una serie di reperti sempre provenienti dal municipio romano lungo la via Flaminia.

Il Museo Esperenziale

Dal 2019, ad arricchire le sale del Palazzo, il Centro Esperienziale ed Emozionale dedicato alla prima Accademia dei Lincei, con alla base l’idea di proporre un percorso in cui il visitatore possa vivere le atmosfere storiche legate al periodo della fondazione dell’Accademia attraverso proiezioni, olografie e visori in realtà virtuale.

Le Architetture e le opere custodite nel Palazzo

acquasparta - palazzo cesi - giardino e torretta

A far da solenne vista sulla piazza, la facciata del palazzo divisa in due ordini, con un maestoso portone a bugne al centro e, sopra lo stesso, un balconcino.

Nella parte interna, dopo un lungo androne, un giardino coronato da una loggia a due piani, sede dell’orto botanico e una torretta dove Federico era solito cercare solitudine.

Gli ambienti del palazzo

Il pian terreno è ricco di colorati affreschi attribuiti a Giovan Battista Lombardelli, recentemente restaurati grazie al contributo della Fondazione CARIT, che raccontano la vita dei Cesi attraverso allegorie dei classici nell’opera delle Metamorfosi di Ovidio.

Il piano nobile, a cui si accede attraverso una scalinata e un terrazzo su cui fanno sfoggio gli stemmi delle varie casate nobiliari, custodisce la cosiddetta Sala del Trono. 

In alto a questa lo splendido soffitto a cassettoni con intagliate le figure di Ercole, trofei d’arme e mascheroni, e lo stemma dei Cesi. In fondo il grande camino dove trascorsero le serate nell’aprile del 1624 a discutere: Galileo e il Linceo.

Le sale del piano nobile sono arricchite con affreschi che celebrano le illustri origini della Famiglia Cesi, raccontate questa volta attraverso le Vite di Plutarco.

La collezione archeologica Da Carsulae

L’interno del Palazzo conserva alcuni reperti provenienti da quella che era una delle proprietà dei Cesi: l’odierna Area Archeologica di Carsulae. Nell’androne è conservato un sarcofago romano, nel colonnato dei cippi e un dolia. Di particolare interesse è poi l’epigrafe dedicata alla Gens Furia conservata in uno dei muri delle sale del pian terreno: reperto pertinente probabilmente al mausoleo rotondo posto appena fuori dal cosiddetto Arco di San Damiano. In una sala, sempre del pian terreno, sono conservati tutta una serie di reperti sempre provenienti dal municipio romano lungo la via Flaminia.

Il Museo Esperenziale

Dal 2019, ad arricchire le sale del Palazzo, il Centro Esperienziale ed Emozionale dedicato alla prima Accademia dei Lincei, con alla base l’idea di proporre un percorso in cui il visitatore possa vivere le atmosfere storiche legate al periodo della fondazione dell’Accademia attraverso proiezioni, olografie e visori in realtà virtuale.





Galileo e l’Accademia dei Lincei

L’Accademia dei Lincei, la più antica istituzione scientifica al mondo, venne fondata da Federico II Cesi il 17 aogosto 1603 insieme ai suoi amici: Anastasio de Filiis, Francesco Stelluti e Joannes Van Heeck. Il nome fu scelto per l’incredibile acutezza della vista della lince e il motto “sagacius ista” uno sprone agli accademici di essere ancora più acuti della stessa. I litigi col padre Federico I, costrinsero il Linceo a trasferire gli studi al Palazzo di Acquasparta nel 1609 e, proprio due anni dopo, l’Accademia accolse tra le sue fila Galileo Galilei. Proprio a Palazzo venne sperimentato, e poi usato per l’opera “Apiarium-Melissographia”, il microscopio, chiamato allora “occhialino”.

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Palazzo Ducale Cesi
Piazza Federico Cesi, 05021, Acquasparta