Da un lato la valtiberina e il Lago di Alviano dall’altro la colorata valle di Cocciano a sud i calanchi e il castello di Alviano a nord quello di Montecchio: il territorio di Guardea ha una varietà di paesaggi e una storia unica che vale la pena essere raccontata.
La storia di uno dei castelli più potenti della valtiberina
Il territorio di Guardea è stato abitato sin dal Paleolitico. Oltre i resti del castelliere posto sul monte Civitelle, gli sbarramenti in opera poligonale lungo il Fosso Marrutana, ritrovamenti sporadici attestano che il territorio fosse abitato prima della romanizzazione che, di certo, dopo il III sec. a.C., portò nel territorio fertile alla realizzazione di diverse ville rustiche.
Guardea nel medioevo
Non sappiamo molto riguardo alle origini del primo abitato ma già dal nome di Guardea – “wart” in longobardo vuol dire “guardiano” – possiamo desumere le origini antiche del castello che un tempo poteva essere un “punto di vedetta” proprio sul colle dove ora possiamo vedere i ruderi di un primo insediamento fortificato che possiamo supporre fu eretto attorno al IX secolo a.C.
Sappiamo anche dell’esistenza dell’antichissima Pieve di San Cesareo i cui resti sono oggi a sud-ovest del centro del paese vicino alle mura poligonali e ai resti del Monastero di San Silvestro, il cui titolo di parrocchia fu trasferita alla chiesa sul colle e, per questo antecedente ad essa.
Anche la zona dei calanchi, detta “del Marruto” racconta di un castello che vi esisteva e, con esso, tutta una serie di monasteri – tra cui San Salvatore, San Benedetto, San Giacomo e di monte Corvo, che arricchivano i colli attorno.
La prima notizia scritta su Guardea risale all’anno 1158 quando Papa Adriano IV acquista “la metà di certi castelli di Castiglione in Teverina, di Carmignano, di Canepina e Bulsignano” dalla figlia di un Raynaldo di Guardea che, prima della morte, doveva estendere il suo potere oltre che nella teverina anche nel territorio di Viterbo.
Nel 1232, appare ad Alviano un Raynaldo de Uffreduccio di Bonconte d’Alviano e, sulla fine del secolo precedente, sappiamo che il Castello di Poggio è anche chiamato degli Ufreducci. Alviano che, poco dopo, diventeranno “signori di Guardea”.
Nelle mani degli Alviano il Castello di Guardege, per la sua posizione, divenne un baluardo del sistema difensivo dello Status Alviani prima e poi di Todi quando Alviano entrò nella sua orbita.