punto di interesse
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Posta nel territorio del Comune di Montecastrilli su quel Colle Nobile da cui ancora oggi controlla quella parte del territorio attraversato dall’antica via Amerina, sorge oggi Castel dell’Aquila che deve il suo nome al simbolo di Todi, città che la volle a difesa dei suoi confini con Amelia.
Castel dell’Aquila venne edificata, per volere della famiglia guelfa degli Atti di Todi nel 1294 come avamposto strategico a confine col territorio di Amelia in un territorio che, nel corso degli anni, per via della rivalità con la famiglia ghibellina dei Chiaravalle, divenne luogo di continue battaglie tra impero e papato..
Ne sono testimonianza, ancora oggi, i forti e i castelli che costellano la zona: scendendo da nord Forte Cesare, e a sud, Frattuccia, Santa Maria della Castella, poi i ruderi del temibile Castello di Canale e la splendida perla medievale di Collicello.
Sappiamo che nel 1366 il castello venne distrutto dagli uomini del cavaliere di ventura da John Hawkwood al seguito del potente Cardinale Albornoz che, nel periodo della cattività avignonese, era sceso in Italia per riportare ordine.
Ne fece le spese anche il vicino Castello di Santa Restituta che dovette “ospitare” Hawkwood per due lunghi mesi.
Le vicissitudini degli anni successivi portarono il castello a schierarsi dalla parte di Altobello di Chiaravalle e, per questo, nel 1499 con la demolitio et occupatio Castris Aquile, le forze di Papa Alessandro VI ne ripresero il dominio. Con la successiva sconfitta dei Chiaravalle e l’uccisione di Altobello, venne affidata al capitano di ventura Bartolomeo di Alviano la ricostruzione delle mura.
Posta nel territorio del Comune di Montecastrilli su quel Colle Nobile da cui ancora oggi controlla quella parte del territorio attraversato dall’antica via Amerina, sorge oggi Castel dell’Aquila che deve il suo nome al simbolo di Todi, città che la volle a difesa dei suoi confini con Amelia.
Castel dell’Aquila venne edificata, per volere della famiglia guelfa degli Atti di Todi nel 1294 come avamposto strategico a confine col territorio di Amelia in un territorio che, nel corso degli anni, per via della rivalità con la famiglia ghibellina dei Chiaravalle, divenne luogo di continue battaglie tra impero e papato..
Ne sono testimonianza, ancora oggi, i forti e i castelli che costellano la zona: scendendo da nord Forte Cesare, e a sud, Frattuccia, Santa Maria della Castella, poi i ruderi del temibile Castello di Canale e la splendida perla medievale di Collicello.
Sappiamo che nel 1366 il castello venne distrutto dagli uomini del cavaliere di ventura da John Hawkwood al seguito del potente Cardinale Albornoz che, nel periodo della cattività avignonese, era sceso in Italia per riportare ordine.
Ne fece le spese anche il vicino Castello di Santa Restituta che dovette “ospitare” Hawkwood per due lunghi mesi.
Le vicissitudini degli anni successivi portarono il castello a schierarsi dalla parte di Altobello di Chiaravalle e, per questo, nel 1499 con la demolitio et occupatio Castris Aquile, le forze di Papa Alessandro VI ne ripresero il dominio. Con la successiva sconfitta dei Chiaravalle e l’uccisione di Altobello, venne affidata al capitano di ventura Bartolomeo di Alviano la ricostruzione delle mura.
Parte dell’antica cinta muraria, due torrioni rotondi e l’enorme mole della torre angolare a pianta quadrata sono quanto resta dell’impianto medievale di quello che oggi è un grazioso borgo.
Da visitare la Chiesa di San Giacomo e Marco che sorse insieme al castello attorno al XIV secolo che custodisce le reliquie del Patrono Giacomo che vengono esposte ogni anno, il 25 luglio durante un evento a lui dedicato.
Importante la tela, sull’altare maggiore, attribuita al Sensini col Santo raffigurato con la conchiglia e gli abiti del pellegrino.
Parte dell’antica cinta muraria, due torrioni rotondi e l’enorme mole della torre angolare a pianta quadrata sono quanto resta dell’impianto medievale di quello che oggi è un grazioso borgo.
Da visitare la Chiesa di San Giacomo e Marco che sorse insieme al castello attorno al XIV secolo che custodisce le reliquie del Patrono Giacomo che vengono esposte ogni anno, il 25 luglio durante un evento a lui dedicato.
Importante la tela, sull’altare maggiore, attribuita al Sensini col Santo raffigurato con la conchiglia e gli abiti del pellegrino.
Castel dell’Aquila è arrivo della quarta tappa (da Todi – 19 km), e partenza della quinta (verso Amelia per 12,5 km) del suggestivo e mistico 𝗖𝗮𝗺𝗺𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗟𝘂𝗰𝗲: itinerario della Via Romea, del Corridoio Bizzantino e della via Amerina che va da Aquileia a Roma – gestita dall’omonima Fondazione, con sede ad Amelia.
Visita la Chiesa dei Santi Giacomo e Marco
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
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