I suoi splendidi palazzi che si affacciano sulle principali piazze, il Duomo di San Giovenale e le mirabili opere che vi sono contenute, l’intrigante complesso di Narni Sotterranea che di anno anno affascina con nuove storie e nuove scoperte, il Museo Eroli che custodisce il passato glorioso di Nequium prima e Narnia poi, e l’austera mole della Rocca Albornoz che domina l’abitato e lo protegge dall’alto, sono solo alcune delle tante attrattive da scoprire in questo luogo dove tutto parla di storia, arte e cultura.
E tanto Narni è bella, tanto lo è il suo territorio fatto di frazioni che un tempo erano i castelli che la difendevano e che, seguendo le vie principali si distendono verso Terni a nord, e verso Otricoli a sud.
L’antica storia di Narnia
I ritrovamenti più antichi che sono custoditi all’interno della sezione archeologica del Museo Eroli, fanno supporre che le alture del territorio di Narni fossero abitate sin dall’epoca preistorica. Fu dalla fine del bronzo che si andarono a creare degli insediamenti tra cui quello fortificato a cui gli umbri – nell’età del ferro – diedero il nome di Nequinum.
La romanizzazione e la nascita di Narnia
La prima attestazione dell’inespugnabile oppidum di Nequinum ci è data da Tito Livio quando nell’Ab Urbe Condita racconta di come i romani nel 299 a.C. riuscirono a conquistare, dopo oltre un anno di assedio, l’insediamento fortificato facendosi aiutare da due persone locali.
Fu da quell’anno che fu dedotta una colonia latina a cui fu dato il nome di Narnia in onore del vicino fiume Nahar, l’odierno Nera che divenne la sentinella di questo snodo strategico lungo la via Flaminia che, proprio sotto Narni in prossimità del Ponte di Augusto, si divideva nei due rami: uno che andava verso Carsulae l’altro verso Interamna Nahars, l’odierna Terni.
Autori come Tacito e il ritrovamento presso loc. Le Mole a Stifone di un cantiere navale raccontano che il Nera era navigabile e che Narnia poteva avere facile accesso al Tevere e quindi rapporti con Roma attraverso questo e la via Flaminia.
Il municipio in età imperiale
Narnia divenne municipio dopo la guerra sociale nel 88 a.C. e venne ascritta alla tribù Papiria. Tra le opere più imponenti del piano di monumentalizzazione di età augustea possiamo inserire con merito il Ponte d’Augusto la cui enorme campata ancora esistente fa sfoggio della sua maestosità ancora oggi al fianco del ponte che attraversa il Nera lungo la via Flaminia. In questo periodo l’Umbria Felix divenne luogo per la costruzione di ville come quelle di Pompeia Celerina, ricchissima suocera di Plinio il Giovane, che oltre a Narni, possedeva ville anche a Ocriculum.
Altra opera d’ingegneria che venne edificata tra il 24 e il 33 d.C. è l’Acquedotto della Formina ancora oggi visitabile. Proprio in quegli anni, nel 33 d.C. nasceva a Narnia Marco Cocceio Nerva che divenne imperatore nel 96.
Interessante ricordare che, secondo Tertulliano, che scrive alla fine del II secolo, proprio a Narnia (come a Ocriculum con la Dea Valentia) si venerava un dio locale dal nome di Visidianus.
Molto rare solo le necropoli e i ritrovamenti, di certo l’area funeraria più importante è quella rinvenuta lungo le mura e la via Flaminia, nell’attuale zona della Cattedrale, dove secondo tradizione vennero sepolto San Giovenale nel 376.