punto di interesse

Abbazia di San Nicolò

Chiesa

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Abbazia di San Nicolò

Chiesa

L’Abbazia di San Nicolò di San Gemini

Nelle vicinanze del centro storico di San Gemini, in prossimità dell’Orto Botanico Alberto Violati e Porta Romana, in quello che viene conosciuto nel Medioevo come “collis de ficu nigra”, ovvero colle del “fico nero”, si trova un luogo che pare uscito direttamente dalla penna di Umberto Eco: l’Abbazia di San Nicolò.

La struttura dell’edificio risale ai primi anni dell’XI sec., anche se la Chiesa pare sia stata fondata dallo stesso Patrono di San Gemini, Santo Gemine nell’800 e, dedicata al culto di San Nicola, Vescovo di Mira, il cui nome venne poi contratto in Nicolò. 

In seguito alle distruzioni a carico di Federico II nel 1228 e nel 1239, il monastero venne ricostruito e modificato. L’abside venne trasformato in forma quadrata e non più semicircolare, diventando così il prolungamento delle navate, aumentando di conseguenza anche lo spazio corale ed è stata inoltre costruita sia la facciata che la torre campanaria.

Il XIV sec segna poi la decadenza dell’abbazia e solo nel 1775 venne di nuovo consacrata da Carlo Maria Fabi, vescovo di Amelia, dopo il ritrovamento del sarcofago contenente il corpo di San Nicolò, durante i lavori di ampliamento della sagrestia. 

Nel 1900 la chiesa risultava completamente un degrado tanto che nel 1910 il portale della medesima venne tolto per paura di un suo eventuale crollo. Nel 1936 venne poi trasportato negli Stati Uniti d’America a beneficio dell’antiquario Joseph Brummer e tuttora conservato nel Metropolitan Museum of Art and the Cloisters di New York.

Il monastero venne poi riportato in vita nel 1965 grazie all’avvocato Alberto Violati, proprietario dell’edificio di allora.

Nelle vicinanze del centro storico di San Gemini, in prossimità dell’Orto Botanico Alberto Violati e Porta Romana, in quello che viene conosciuto nel Medioevo come “collis de ficu nigra”, ovvero colle del “fico nero”, si trova un luogo che pare uscito direttamente dalla penna di Umberto Eco: l’Abbazia di San Nicolò.

L’Abbazia di San Nicolò di San Gemini

La struttura dell’edificio risale ai primi anni dell’XI sec., anche se la Chiesa pare sia stata fondata dallo stesso Patrono di San Gemini, Santo Gemine nell’800 e, dedicata al culto di San Nicola, Vescovo di Mira, il cui nome venne poi contratto in Nicolò. 

In seguito alle distruzioni a carico di Federico II nel 1228 e nel 1239, il monastero venne ricostruito e modificato. L’abside venne trasformato in forma quadrata e non più semicircolare, diventando così il prolungamento delle navate, aumentando di conseguenza anche lo spazio corale ed è stata inoltre costruita sia la facciata che la torre campanaria.

Il XIV sec segna poi la decadenza dell’abbazia e solo nel 1775 venne di nuovo consacrata da Carlo Maria Fabi, vescovo di Amelia, dopo il ritrovamento del sarcofago contenente il corpo di San Nicolò, durante i lavori di ampliamento della sagrestia. 

Nel 1900 la chiesa risultava completamente un degrado tanto che nel 1910 il portale della medesima venne tolto per paura di un suo eventuale crollo. Nel 1936 venne poi trasportato negli Stati Uniti d’America a beneficio dell’antiquario Joseph Brummer e tuttora conservato nel Metropolitan Museum of Art and the Cloisters di New York.

Il monastero venne poi riportato in vita nel 1965 grazie all’avvocato Alberto Violati, proprietario dell’edificio di allora.

scorcio-abbazia-san-nicolò

Cosa vedere all’interno della Chiesa

Ad oggi l’edificio presenta al suo interno tre navate separate da archi a tutto sesto, sostenuti da pilastri e colonne con capitelli, che arrivano fino all’abside, le cui pareti sono affrescate con due dipinti uno raffigurante la Madonna col Bambino in trono databile 1295 e l’altro San Gregorio Magno. 

Il portale invece è una copia esatta di quello originale realizzato dallo scultore Fernando Onori di Roma. 

Ad oggi l’Abbazia di San Nicolò è un bene privato ma grazie alla sua bellezza sono molte le persone che decidono di consacrare il matrimonio in questo magnifico luogo, tra cui anche la famosa attrice italiana Maria Grazie Cucinotta che nel 1995 convolò a nozze proprio in questo monastero.

Cosa vedere all’interno della Chiesa

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Ad oggi l’edificio presenta al suo interno tre navate separate da archi a tutto sesto, sostenuti da pilastri e colonne con capitelli, che arrivano fino all’abside, le cui pareti sono affrescate con due dipinti uno raffigurante la Madonna col Bambino in trono databile 1295 e l’altro San Gregorio Magno. 

Il portale invece è una copia esatta di quello originale realizzato dallo scultore Fernando Onori di Roma. 

Ad oggi l’Abbazia di San Nicolò è un bene privato ma grazie alla sua bellezza sono molte le persone che decidono di consacrare il matrimonio in questo magnifico luogo, tra cui anche la famosa attrice italiana Maria Grazie Cucinotta che nel 1995 convolò a nozze proprio in questo monastero.





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Abbazia di San Nicolò
Strada Statale 3 ter, 05029, San Gemini