punto di interesse
Sabato, domenica e festivi: dalle 10.00 alle 14.00
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A pochi metri dalla Chiesa di Santa Caterina, in via del Tribunale, posto nel punto più alto di San Gemini nel Rione Rocca, l’ex Convento delle Clarisse oggi ospita uno dei musei più importanti dell’Umbria.
Il Museo dell’Opera di Guido Calori si compone di sei sale che raccolgono la maggior parte delle opere (anche pittoriche) che erano conservate nel suo studio romano in via Pinciana, di uno degli scultori italiani più importanti del XX secolo: Guido Calori.
Il complesso monastico, restaurato negli anni Ottanta dalla famiglia Mastino Calori, raccoglie sculture in bronzo e opere pittoriche prodotte tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento, nonchè numerosi bozzetti e i suoi strumenti di lavoro.
Tra le opere esposte è il pregevole bronzo Italica Gens, premiato in occasione della Biennale di Venezia del 1930. Nella sede è anche custodito l’archivio dello scultore. Nel corso della sua carriera Guido Calori ha vinto ben quattro premi assegnati dall’Accademia di San Luca in Roma, due per la scultura e due per la letteratura d’arte: il primo a soli diciassette anni nel 1901.
Il museo conserva anche i disegni, l’archivio e gli strumenti di lavoro che erano rimasti in vari magazzini utilizzati dall’artista in Firenze durante il lungo periodo in cui era stato docente presso l’Accademia del capoluogo toscano.
A pochi metri dalla Chiesa di Santa Caterina, in via del Tribunale, posto nel punto più alto di San Gemini nel Rione Rocca, l’ex Convento delle Clarisse oggi ospita uno dei musei più importanti dell’Umbria.
Il Museo dell’Opera di Guido Calori si compone di sei sale che raccolgono la maggior parte delle opere (anche pittoriche) che erano conservate nel suo studio romano in via Pinciana, di uno degli scultori italiani più importanti del XX secolo: Guido Calori.
Il complesso monastico, restaurato negli anni Ottanta dalla famiglia Mastino Calori, raccoglie sculture in bronzo e opere pittoriche prodotte tra gli anni Dieci e gli anni Cinquanta del Novecento, nonchè numerosi bozzetti e i suoi strumenti di lavoro.
Tra le opere esposte è il pregevole bronzo Italica Gens, premiato in occasione della Biennale di Venezia del 1930. Nella sede è anche custodito l’archivio dello scultore. Nel corso della sua carriera Guido Calori ha vinto ben quattro premi assegnati dall’Accademia di San Luca in Roma, due per la scultura e due per la letteratura d’arte: il primo a soli diciassette anni nel 1901.
Il museo conserva anche i disegni, l’archivio e gli strumenti di lavoro che erano rimasti in vari magazzini utilizzati dall’artista in Firenze durante il lungo periodo in cui era stato docente presso l’Accademia del capoluogo toscano.
L’ex Convento delle Clarisse di San Gemini edificato attorno al XVi secolo insieme all’annessa Chiesa di Santa Caterina è quanto rimane di un vasto complesso che, oltre a fungere da convento per le clarisse, era anche un ospedale per i pellegrini che passavano lungo la via Flaminia.
L’ex Convento delle Clarisse di San Gemini edificato attorno al XVi secolo insieme all’annessa Chiesa di Santa Caterina è quanto rimane di un vasto complesso che, oltre a fungere da convento per le clarisse, era anche un ospedale per i pellegrini che passavano lungo la via Flaminia.
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
©2021 Le Terre dei Borghi Verdi
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