punto di interesse

Chiesa di San Francesco

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Chiesa di San Francesco

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La storia della Chiesa di San Francesco di San Gemini

Posta di fronte al palazzo settecentesco che ospita l’odierno  Municipio, quasi a far da contraltare al potere secolare, c’è la Chiesa di San Francesco, facente parte di quello che era l’antico convento di cui resta anche il chiostro oggi utilizzato per mostre d’arte e d’artigianato.

Secondo la tradizione, nel 1213 il Conte Pietro Capitoni devoto e riconoscente per il miracolo della guarigione della sua consorte donò il proprio orto, a distanza di 50 metri da Porta Burgi, al Santo di Assisi dove Francesco lasciò quattro dei suoi fratelli.

A seguito della morte, tra il 1235 e il 1241, lo stesso Conte fece edificare la Chiesa di San Francesco in suo onore con un portale ogivale con fasci di colonnine e un portone ligneo e sopra l’emblema della povertà (due braccia incrociate) e il suo stemma nobiliare.

Cosa vedere nella Chiesa di San Francesco

Le pareti dell’unica navata in stile gotico con arconi conservano dei preziosi affreschi che vanno dal XV al XVII secolo, con l’Adorazione dei Magi, Santa Lucia, San GIovanni Battista, San Rocco, La Crocifissione, San Girolamo, San Leonardo, L’Incredulità di San Tommaso. Di grande pregio un crocifisso ligneo del XV secolo.

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Posta di fronte al palazzo settecentesco che ospita l’odierno  Municipio, quasi a far da contraltare al potere secolare, c’è la Chiesa di San Francesco, facente parte di quello che era l’antico convento di cui resta anche il chiostro oggi utilizzato per mostre d’arte e d’artigianato.

La storia della Chiesa di San Francesco di San Gemini

Secondo la tradizione, nel 1213 il Conte Pietro Capitoni devoto e riconoscente per il miracolo della guarigione della sua consorte donò il proprio orto, a distanza di 50 metri da Porta Burgi, al Santo di Assisi dove Francesco lasciò quattro dei suoi fratelli.

A seguito della morte, tra il 1235 e il 1241, lo stesso Conte fece edificare la Chiesa di San Francesco in suo onore con un portale ogivale con fasci di colonnine e un portone ligneo e sopra l’emblema della povertà (due braccia incrociate) e il suo stemma nobiliare.

Cosa vedere nella Chiesa di San Francesco

Le pareti dell’unica navata in stile gotico con arconi conservano dei preziosi affreschi che vanno dal XV al XVII secolo, con l’Adorazione dei Magi, Santa Lucia, San GIovanni Battista, San Rocco, La Crocifissione, San Girolamo, San Leonardo, L’Incredulità di San Tommaso. Di grande pregio un crocifisso ligneo del XV secolo.

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Pietro De’ Bonanti e i Protomartiri Francescani

Tradizione vuole che Pietro de’ Bonanti nacque da una delle famiglie più nobili di San Gemini, e fu di certo per lui importante l’incontro con Francesco che venne accolto in città diverse volte attorno al 1213.

Fu così che, tornando da Calvi dell’Umbria Francesco, insieme a un giovane di nome Berardo, Pietro decise di divenire uno dei discepoli ed entrare nell’ordine dei Frati Minori.

Nel 1219, durante il Gran Capitolo delle Stuore a Santa Maria degli Angeli, Francesco decise di inviare alcuni dei suoi fratelli in diverse parti del mondo a predicare. In quel periodo Pietro era già sacerdote.

Pietro e Berardo partirono per la Spagna occupata dai saraceni, insieme a Ottone, Accursio e Adiuto e a Fra Vitale che morì nel viaggio. Predicarono a Coimbra, in Portogallo, poi a Siviglia, e in Marocco dove furono uccisi il 16 gennaio del 1220.

Pietro De’ Bonanti e i Protomartiri Francescani

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Tradizione vuole che Pietro de’ Bonanti nacque da una delle famiglie più nobili di San Gemini, e fu di certo per lui importante l’incontro con Francesco che venne accolto in città diverse volte attorno al 1213.

Fu così che, tornando da Calvi dell’Umbria Francesco, insieme a un giovane di nome Berardo, Pietro decise di divenire uno dei discepoli ed entrare nell’ordine dei Frati Minori.

Nel 1219, durante il Gran Capitolo delle Stuore a Santa Maria degli Angeli, Francesco decise di inviare alcuni dei suoi fratelli in diverse parti del mondo a predicare. In quel periodo Pietro era già sacerdote.

Pietro e Berardo partirono per la Spagna occupata dai saraceni, insieme a Ottone, Accursio e Adiuto e a Fra Vitale che morì nel viaggio. Predicarono a Coimbra, in Portogallo, poi a Siviglia, e in Marocco dove furono uccisi il 16 gennaio del 1220.





Il Cammino dei Protomartiri Francescani

San Gemini è tappa di uno dei cammini più suggestivi delle nostre terre: quel Cammino dei Protomartiri Francescani che parte da Terni per tornarvici, attraversando quei paesi che videro Francesco predicare e diedero in natali ai Protomartiri: Berardo, Adiuto, Accursio, Pietro e Ottone.

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Chiesa di San Francesco
Piazza San Francesco, 05029, San Gemini