punto di interesse

Domus Romana

Abitazione

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Domus Romana

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La Domus Romana dei Mosaici di San Gemini

Nel centro storico di San Gemini, all’interno di un’abitazione privata, troviamo una delle testimonianze più antiche: gli splendidi mosaici di una Domus Romana databile I sec. a.C. – II sec. d.C.

Rinvenuta fortuitamente attorno agli anni ‘50 quella che doveva essere un’abitazione dell’abitato romano lungo la via Flaminia, si conserva parte dell’atrio con l’impluvium centrale con pavimenti a mosaico con tessere nere e bianche.

Particolarmente interessanti sono le due stanze adiacenti, con la meraviglia data da due stupendi mosaici geometrici:

  • quello della stanza più piccola è una sorta di tappeto in cui al centro, fra pampini e grappoli d’uva, spicca un kantharos sulle cui anse sono posati due uccellini, il tutto in minutissime tessere di vario colore;
  • quello di quella più grande è decorato con un motivo costruito da una serie di dodici arcate in tessere anche queste di vario colore: il motivo riproduce forse la facciata di un portico o lo schema di un acquedotto, secondo una moda invalsa della decorazione delle case pompeiane, che si protrae nel primo secolo dell’impero.

Nel centro storico di San Gemini, all’interno di un’abitazione privata, troviamo una delle testimonianze più antiche: gli splendidi mosaici di una Domus Romana databile I sec. a.C. – II sec. d.C.

La Domus Romana dei Mosaici di San Gemini

Rinvenuta fortuitamente attorno agli anni ‘50 quella che doveva essere un’abitazione dell’abitato romano lungo la via Flaminia, si conserva parte dell’atrio con l’impluvium centrale con pavimenti a mosaico con tessere nere e bianche.

Particolarmente interessanti sono le due stanze adiacenti, con la meraviglia data da due stupendi mosaici geometrici:

  • quello della stanza più piccola è una sorta di tappeto in cui al centro, fra pampini e grappoli d’uva, spicca un kantharos sulle cui anse sono posati due uccellini, il tutto in minutissime tessere di vario colore;
  • quello di quella più grande è decorato con un motivo costruito da una serie di dodici arcate in tessere anche queste di vario colore: il motivo riproduce forse la facciata di un portico o lo schema di un acquedotto, secondo una moda invalsa della decorazione delle case pompeiane, che si protrae nel primo secolo dell’impero.

I muri che dividono i vari ambienti, conservati per un’altezza limitata, presentano ancora qua e là tracce di differenti colorazioni nell’intonaco.

Insieme alle cisterne romane (o vani per depositi alimentari) di via Tribunale, 60 e alla presenza di mausolei come la cosiddetta Grotta degli Zingari: sono le vestigia che testimoniano delle origini antiche di questa splendida cittadina che oggi si presenta agli occhi nella sua veste più squisitamente medievale.

Purtroppo la domus è in fase di restauro, ma presto speriamo tornerà visitabile insieme alle cisterne.

I muri che dividono i vari ambienti, conservati per un’altezza limitata, presentano ancora qua e là tracce di differenti colorazioni nell’intonaco.

Insieme alle cisterne romane (o vani per depositi alimentari) di via Tribunale, 60 e alla presenza di mausolei come la cosiddetta Grotta degli Zingari: sono le vestigia che testimoniano delle origini antiche di questa splendida cittadina che oggi si presenta agli occhi nella sua veste più squisitamente medievale.

Purtroppo la domus è in fase di restauro, ma presto speriamo tornerà visitabile insieme alle cisterne.





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Domus Romana
Via del Tribunale, 05029, San Gemini