punto di interesse
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Fa parte della stessa piazza, uno dei pochi elementi che facevano parte del Castello: una suggestiva Torre dell’Orologio che un tempo aveva un orologio seicentesco a sei ore e a una lancetta e oggi è stata restaurata e abbellita con un murales dell’artista Daniele Del Sette.
Anche in questo caso, la torre è quanto rimane del complesso del Palazzo della Comunità che, posizionato di fronte il palazzo, oggi riorganizzato in abitazioni private.
Doveva essere dedicata a San Pancrazio un tempo la chiesa all’interno del castello, oppure si trattava di un’altra chiesa sempre all’interno delle mura – e così viene citata all’interno del primo documento del 1105 contenuto nelle Carte dell’abbazia di S. Croce di Sassovivo.
Oggi quello che rimane della Chiesa di San Lorenzo di Attigliano vecchio, sono le sei colonne poste nei punti esatti dove si ergeva l’edificio sacro, con campanile, che risaliva al XVI secolo probabilmente edificata su una struttura preesistente.
Dai documenti si evince che fosse a tre navate, con una facciata con portone sormontato da un rosone, con due piccoli portoni intorno: all’interno un ciborio e una fonte battesimale del 1500 oggi conservati nella nuova Chiesa di San Lorenzo costruita dopo l’abbattimento del 1964 fuori le mura.
Fa parte della stessa piazza, uno dei pochi elementi che facevano parte del Castello: una suggestiva Torre dell’Orologio che un tempo aveva un orologio seicentesco a sei ore e a una lancetta e oggi è stata restaurata e abbellita con un murales dell’artista Daniele Del Sette.
Anche in questo caso, la torre è quanto rimane del complesso del Palazzo della Comunità che, posizionato di fronte il palazzo, oggi riorganizzato in abitazioni private.
Doveva essere dedicata a San Pancrazio un tempo la chiesa all’interno del castello, oppure si trattava di un’altra chiesa sempre all’interno delle mura – e così viene citata all’interno del primo documento del 1105 contenuto nelle Carte dell’abbazia di S. Croce di Sassovivo.
Oggi quello che rimane della Chiesa di San Lorenzo di Attigliano vecchio, sono le sei colonne poste nei punti esatti dove si ergeva l’edificio sacro, con campanile, che risaliva al XVI secolo probabilmente edificata su una struttura preesistente.
Dai documenti si evince che fosse a tre navate, con una facciata con portone sormontato da un rosone, con due piccoli portoni intorno: all’interno un ciborio e una fonte battesimale del 1500 oggi conservati nella nuova Chiesa di San Lorenzo costruita dopo l’abbattimento del 1964 fuori le mura.
Lasciate le colonne e la chiesa, con alle spalle il borgo e i giardini, si possono raggiungere le mura e godere di una vista sulla valle sottostante.
Con altrettanto stupore ci si può perdere nelle viuzze del borgo sino a giungere e scoprire i torrioni, uno dei quali ingloba una scala che può accompagnarci sulla parte bassa del borgo fuori le mura, nei pressi di un suggestivo lavatoio.
Proseguendo si torna verso Piazza Vittorio Emanuele II, contraddistinta dalla Fontana dei Delfini, e il Palazzo Comunale, struttura che veniva utilizzata un tempo, come magazzino e stalla per i cavalli dai proprietari Borghese.
Lasciate le colonne e la chiesa, con alle spalle il borgo e i giardini, si possono raggiungere le mura e godere di una vista sulla valle sottostante.
Con altrettanto stupore ci si può perdere nelle viuzze del borgo sino a giungere e scoprire i torrioni, uno dei quali ingloba una scala che può accompagnarci sulla parte bassa del borgo fuori le mura, nei pressi di un suggestivo lavatoio.
Proseguendo si torna verso Piazza Vittorio Emanuele II, contraddistinta dalla Fontana dei Delfini, e il Palazzo Comunale, struttura che veniva utilizzata un tempo, come magazzino e stalla per i cavalli dai proprietari Borghese.
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Informazioni, appuntamenti e proposte di viaggio su:
La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
©2021 Le Terre dei Borghi Verdi
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