punto di interesse
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Nella piazza che Montecastrilli ha dedicato alla Santa vi è l’ingresso del complesso del Monastero di Santa Chiara abitato dalle clarisse che, da secoli, offrono un supporto spirituale – anche grazie alla Chiesa di Santa Chiara – alla popolazione del Comune.
La nascita del Monastero si deve alla famiglia Accursi i cui discendenti erano originari di Montecastrilli e in seguito, si trasferirono nella città di Todi, dove fecero parte della nobiltà locale. Cinthio Accursi, aveva due fratelli: Aquilio dottore fiscale a Perugia e Mercuzio notaio della Camera Apostolica. Cinthio svolgeva la professione di “Canonico e Cittadino Romano”.
Con testamento del 1 febbraio 1649 Cinthio, alla presenza di due francescani Mario Vici e Francesco Angelo Furia, scriveva il suo testamento rogato dal Notaio Clemente Leoni dove disponeva che alla sua morte, con il suo denaro e i suoi beni venisse costruito nel castello di Montecastrilli un Monastero di monache di San Francesco. Il cavalier Cinthio Accursi dieci giorni dopo aver redatto il suo testamento morì, era l’11 febbraio 1649.
Dopo molte controversie con la città di Todi che si opponeva alla costruzione del monastero il 1 maggio 1651 fu benedetta la prima pietra dal vescovo Altieri. La controversia fu risolta da Papa Alessandro VII che dichiarò che venissero rispettate le volontà di Cinthio Accursi.
Si giunse al 6 novembre 1663, quando il Convento fu edificato. Il Cancelliere Episcopale Francesco Narducci, ebbe l’incarico di far iniziare la vita monacale nel nuovo Convento. Provenienti dal monastero di Monte Cristo in Todi vi furono mandate le prime due suore, Suor Eufrasia Fucci e Suor Maria Arcangela Torres prima Abbadessa, del nascente Monastero di Montecastrilli. Negli anni seguenti numerose fanciulle vennero accettate, desiderose di consacrare la propria vita claustrale al Signore.
Nella piazza che Montecastrilli ha dedicato alla Santa vi è l’ingresso del complesso del Monastero di Santa Chiara abitato dalle clarisse che, da secoli, offrono un supporto spirituale – anche grazie alla Chiesa di Santa Chiara – alla popolazione del Comune.
La nascita del Monastero si deve alla famiglia Accursi i cui discendenti erano originari di Montecastrilli e in seguito, si trasferirono nella città di Todi, dove fecero parte della nobiltà locale. Cinthio Accursi, aveva due fratelli: Aquilio dottore fiscale a Perugia e Mercuzio notaio della Camera Apostolica. Cinthio svolgeva la professione di “Canonico e Cittadino Romano”.
Con testamento del 1 febbraio 1649 Cinthio, alla presenza di due francescani Mario Vici e Francesco Angelo Furia, scriveva il suo testamento rogato dal Notaio Clemente Leoni dove disponeva che alla sua morte, con il suo denaro e i suoi beni venisse costruito nel castello di Montecastrilli un Monastero di monache di San Francesco. Il cavalier Cinthio Accursi dieci giorni dopo aver redatto il suo testamento morì, era l’11 febbraio 1649.
Dopo molte controversie con la città di Todi che si opponeva alla costruzione del monastero il 1 maggio 1651 fu benedetta la prima pietra dal vescovo Altieri. La controversia fu risolta da Papa Alessandro VII che dichiarò che venissero rispettate le volontà di Cinthio Accursi.
Si giunse al 6 novembre 1663, quando il Convento fu edificato. Il Cancelliere Episcopale Francesco Narducci, ebbe l’incarico di far iniziare la vita monacale nel nuovo Convento. Provenienti dal monastero di Monte Cristo in Todi vi furono mandate le prime due suore, Suor Eufrasia Fucci e Suor Maria Arcangela Torres prima Abbadessa, del nascente Monastero di Montecastrilli. Negli anni seguenti numerose fanciulle vennero accettate, desiderose di consacrare la propria vita claustrale al Signore.
Le prime professioni furono emesse il 9 novembre del 1664. Il 12 agosto 1729 fu consacrata la chiesa del Monastero ad opera del Vescovo di Todi, Mons. Ludovico Anselmo Gualterio.
In questi anni, sotto la guida della Badessa Chiara Totti, il Monastero ebbe un periodo di particolare splendore; nel corso dei secoli, subì anche tre chiusure, due nel periodo
Napoleonico e una dopo l’Unità d’Italia, ma sempre tornò a rigogliosa vita.
Nei secoli il Monastero è stato sempre un punto di riferimento per i cittadini di Montecastrilli, non solo per un bisogno spirituale, ma anche per il concreto sostentamento ricevuto. Le suore erano solite impiegare molti capifamiglia per lavorare i terreni di proprietà del Monastero, ed inoltre le suore erano solite preparare medicinali, con erbe officinali e conservarle in vasi, nella “loro Farmacia” per poi distribuirle alle famiglie che ne avessero bisogno.
Questo legame si è andato sempre consolidando con la comunità di Montecastrilli, infatti nei periodi più bui, come pandemie e guerre la popolazione era solita trovare rifugio e sostentamento all’interno del Monastero.
Le prime professioni furono emesse il 9 novembre del 1664. Il 12 agosto 1729 fu consacrata la chiesa del Monastero ad opera del Vescovo di Todi, Mons. Ludovico Anselmo Gualterio.
In questi anni, sotto la guida della Badessa Chiara Totti, il Monastero ebbe un periodo di particolare splendore; nel corso dei secoli, subì anche tre chiusure, due nel periodo
Napoleonico e una dopo l’Unità d’Italia, ma sempre tornò a rigogliosa vita.
Nei secoli il Monastero è stato sempre un punto di riferimento per i cittadini di Montecastrilli, non solo per un bisogno spirituale, ma anche per il concreto sostentamento ricevuto. Le suore erano solite impiegare molti capifamiglia per lavorare i terreni di proprietà del Monastero, ed inoltre le suore erano solite preparare medicinali, con erbe officinali e conservarle in vasi, nella “loro Farmacia” per poi distribuirle alle famiglie che ne avessero bisogno.
Questo legame si è andato sempre consolidando con la comunità di Montecastrilli, infatti nei periodi più bui, come pandemie e guerre la popolazione era solita trovare rifugio e sostentamento all’interno del Monastero.
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