punto di interesse
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A dominare la via Ulpiano (strada delle Sette Valli che da San Gemini portava a Todi) sorgeva il castello di Quadrelli, oggi frazione di Montecastrilli.
Chissà se un tempo fu un luogo sacro agli umbri come narra una delle tante tradizioni attorno all’origine del suo nome sta di fatto che Quadrelli, oggi piccolo gioiello medievale nel territorio del Comune di Montecastrilli, fu uno dei castelli delle Terre Arnolfe a partire dal 13 febbraio del 962 quando Otone I di Germania lo donò al Conte Arnolfo.
È forse per la presenza di quattro torri, oppure per il fatto che vi si producesse la temibile freccia a testa quadrata, il quadrello – lo stesso che l’aquila tuderte, a cui appartenne, tiene negli artigli nel simbolo posto sopra l’arco della Portella – che le fu dato questo particolare nome.
Prima possedimento degli arnolfi, poi di Todi fu spesso territorio di scontri: nel XV secolo tra guelfi e ghibellini, poi nel XVI tra la famiglia degli Atti e degli Orsini.
A dominare la via Ulpiano (strada delle Sette Valli che da San Gemini portava a Todi) sorgeva il castello di Quadrelli, oggi frazione di Montecastrilli.
Chissà se un tempo fu un luogo sacro agli umbri come narra una delle tante tradizioni attorno all’origine del suo nome sta di fatto che Quadrelli, oggi piccolo gioiello medievale nel territorio del Comune di Montecastrilli, fu uno dei castelli delle Terre Arnolfe a partire dal 13 febbraio del 962 quando Otone I di Germania lo donò al Conte Arnolfo.
È forse per la presenza di quattro torri, oppure per il fatto che vi si producesse la temibile freccia a testa quadrata, il quadrello – lo stesso che l’aquila tuderte, a cui appartenne, tiene negli artigli nel simbolo posto sopra l’arco della Portella – che le fu dato questo particolare nome.
Prima possedimento degli arnolfi, poi di Todi fu spesso territorio di scontri: nel XV secolo tra guelfi e ghibellini, poi nel XVI tra la famiglia degli Atti e degli Orsini.
Dell’originale fortificazione rimane, tra le altre ancora presenti, la suggestiva torre a pianta pentagonale irregolare, risalente al XII secolo, costruita con materiale di spoglio dell’antica città di Carsulae, con a fianco la Porta Urbica detta della “Portella”.
All’interno delle mura, coeva alla torre, si conserva la Chiesa di Santa Maria Assunta edificata in stile romanico. La struttura, a navata unica e copertura a volta, conserva al suo interno opere che ripercorrono la sua fase evolutiva.
Interessante il pavimento in marmi policromi provenienti dalla Basilica di San Pietro in Vaticano e donati dal Mons. Nicola Canali e qui ricomposti nel 1934. L’abside custodisce un affresco del XVI secolo del Cristo Pantocratore tra due angeli.
Rilevante il fonte battesimale in arenaria del 1575 e un cippo romano oggi utilizzato da acquasantiera.
Diverse le opere e gli affreschi all’interno che vanno a identificare la chiesa con una delle più suggestive del nostro territorio.
Di pregio anche la Chiesa del Santo Rosario e la mole del Palazzo Canali discendenti della potente famiglia dei Chiaravalle di Todi.
Imperdibile, infine, il Ferragosto a Quadrelli, dove – grazie alla laboriosa Pro Loco di Quadrelli – il borgo si riempie degli odori e dei sapori della tradizione culinaria locale e la musica accompagna le serate all’interno de Le Terre dei Borghi Verdi.
Dell’originale fortificazione rimane, tra le altre ancora presenti, la suggestiva torre a pianta pentagonale irregolare, risalente al XII secolo, costruita con materiale di spoglio dell’antica città di Carsulae, con a fianco la Porta Urbica detta della “Portella”.
All’interno delle mura, coeva alla torre, si conserva la Chiesa di Santa Maria Assunta edificata in stile romanico. La struttura, a navata unica e copertura a volta, conserva al suo interno opere che ripercorrono la sua fase evolutiva.
Interessante il pavimento in marmi policromi provenienti dalla Basilica di San Pietro in Vaticano e donati dal Mons. Nicola Canali e qui ricomposti nel 1934. L’abside custodisce un affresco del XVI secolo del Cristo Pantocratore tra due angeli.
Rilevante il fonte battesimale in arenaria del 1575 e un cippo romano oggi utilizzato da acquasantiera.
Diverse le opere e gli affreschi all’interno che vanno a identificare la chiesa con una delle più suggestive del nostro territorio.
Di pregio anche la Chiesa del Santo Rosario e la mole del Palazzo Canali discendenti della potente famiglia dei Chiaravalle di Todi.
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
©2021 Le Terre dei Borghi Verdi
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