punto di interesse
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Circondata dal bosco di querce autoctone dalla lunga foglia (Quercus Frainetto), da cui probabilmente deriva il nome, Farnetta è uno splendido borgo che conserva ancora oggi il fascino del medioevo.
Frazione del Comune di Montecastrilli, Farnetta si distende su un colle ad un’altezza di 385 metri sul livello del mare.
Castello edificato nell’Alto Medioevo, è attestato in due documenti del 1112 del Regesto di Farfa, dove il Conte Rapizone degli Arnolfi donò alcune chiese, tra cui una di Farnetta, e la stessa San Lorenzo in Nifili al monastero della Vergine Maria di Farfa.
Dal XIII il territorio passò sotto il dominio di Todi, e Farnetta divenne uno degli avamposti di frontiera con Amelia e Narni con le conseguenze e gli scontri che si susseguirono tra il XIII e XV.
Come per tutti i castelli del territorio, nel 1577 anche Farnetta appose lo stemma dell’aquila tuderte sulla porta del paese che era ricompreso nel plebato di Santa Vittorina oggi nel territorio di Avigliano Umbro.
Circondata dal bosco di querce autoctone dalla lunga foglia (Quercus Frainetto), da cui probabilmente deriva il nome, Farnetta è uno splendido borgo che conserva ancora oggi il fascino del medioevo.
Frazione del Comune di Montecastrilli, Farnetta si distende su un colle ad un’altezza di 385 metri sul livello del mare.
Castello edificato nell’Alto Medioevo, è attestato in due documenti del 1112 del Regesto di Farfa, dove il Conte Rapizone degli Arnolfi donò alcune chiese, tra cui una di Farnetta, e la stessa San Lorenzo in Nifili al monastero della Vergine Maria di Farfa.
Dal XIII il territorio passò sotto il dominio di Todi, e Farnetta divenne uno degli avamposti di frontiera con Amelia e Narni con le conseguenze e gli scontri che si susseguirono tra il XIII e XV.
Come per tutti i castelli del territorio, nel 1577 anche Farnetta appose lo stemma dell’aquila tuderte sulla porta del paese che era ricompreso nel plebato di Santa Vittorina oggi nel territorio di Avigliano Umbro.
Una delle strutture più caratteristiche del borgo è la Chiesa di San Nicolò che dal XV secolo sostituì quella di San Silvestro oggi scomparsa. La struttura è a navata unica con due nicchie ai lati: nell’altare di destra una tela che raffigura l’Ultima cena; in quello di sinistra una Madonna del Rosario con Bambino
Fuori dall’abitato si nota la splendida Torre della Palombara, struttura di avvistamento di epoca tardo medievale, e il Palazzo Nevi, oggi residenza d’epoca che nelle sua fondamenta conserva delle strutture di epoca romana.
Grazie alla verve degli abitanti di Farnetta e della sua Pro Loco, diverse sono le iniziative che si realizzano durante l’anno.
Di particolare interesse enogastronomico, di certo si può vivere tra fine maggio e inizio giugno quando, durante la festa per Santa Rita, è possibile gustare le ciriole all’ortica presso la Taverna del Curato.
Una delle strutture più caratteristiche del borgo è la Chiesa di San Nicolò che dal XV secolo sostituì quella di San Silvestro oggi scomparsa. La struttura è a navata unica con due nicchie ai lati: nell’altare di destra una tela che raffigura l’Ultima cena; in quello di sinistra una Madonna del Rosario con Bambino
Fuori dall’abitato si nota la splendida Torre della Palombara, struttura di avvistamento di epoca tardo medievale, e il Palazzo Nevi, oggi residenza d’epoca che nelle sua fondamenta conserva delle strutture di epoca romana.
Grazie alla verve degli abitanti di Farnetta e della sua Pro Loco, diverse sono le iniziative che si realizzano durante l’anno.
Di particolare interesse enogastronomico, di certo si può vivere tra fine maggio e inizio giugno quando, durante la festa per Santa Rita, è possibile gustare le ciriole all’ortica presso la Taverna del Curato.
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
©2021 Le Terre dei Borghi Verdi
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