IL BORGO

Terni

Posta all’estremità meridionale dell’Umbria, la città di Terni si distende lungo una conca pianeggiante custodita da verdi colline, alte rupi e valli che ne caratterizzano l’intero territorio costellato da splendidi borghi medievali e meraviglie naturali tra tutte: la Cascata delle Marmore e il Lago di Piediluco.

La città di San Valentino ha subito negli anni un profondo processo di trasfigurazione, soprattutto a causa dei bombardamenti dalla Seconda Guerra Mondiale, che nasconde la sua identità e la sua storia di città di impronta romana e medievale ma il suo centro storico è ricco di interessanti reperti archeologici, palazzi storici, e chiese tutti da scoprire, come da scoprire è il suo verde e inaspettato territorio.

tra il fiume Nera e il torrente Serra
Terni, la città di San Valentino e della Cascata delle Marmore

Posta tra il fiume Nera e il torrente Serra, attraversata dalla via Flaminia, Terni è oggi una città con vocazione industriale con un bel centro storico che conserva l’anima medievale e quella moderna e un territorio intorno costellato da una miriade di borghi, un tempo castelli, sparsi per il territorio fatto di valli verdi, colline e superbe alture.

La storia della città tra i due fiumi

Fu prima terra dei Naharti e poi dei Romani, fu luogo di passaggio di eserciti e conquistatori, subì l’orrore delle bombe ma si è saputa rialzare grazie alle gambe forti del suo passato e agli occhi sempre rivolti al futuro!

Alle origini della Cultura di Terni

Nella conca paludosa del Nahar (=Nera) il centro protourbano di Terni si sviluppò tra la tarda età del bronzo e la prima età del ferro (tra il X e il VII sec. a.C.), come testimonia la necropoli rinvenuta sul finire del XIX secolo e apparsa da subito come fondamentale per delineare la storia della cultura della bassa Umbria.

Un’epigrafe dell’età di Tiberio conservata nel Museo Archeologico fissa la data mitica di fondazione della città di Interamna (=tra i due fiumi) al 672 a.C. 

Sono le Tavole Eugubine realizzate in lingua umbra tra il III e il I sec. a.C., ma riferite a epoche precedenti, a riportare la presenza nell’area del Nera del popolo dei Naharti: una popolazione umbra al tempo nemica degli Ikuvini di Gubbio, al pari degli Etruschi.

Le alture che circondano la conca di Terni con i loro castellieri posti tra i 700 e i 1000 metri, tra cui è riconducibile anche l’area di Sant’Erasmo sopra Cesi e sotto il Santuario di Torre Maggiore.

Fu proprio in quest’area che una tradizione vuole ci fu l’ultima resistenza del popolo umbro, ormai soggiogato da quello romano nel III sec. a.C.

Interamna Nahar e il periodo romano

Interamna Nahars cadde sotto il dominio romano per opera del console Curio Dentato che, da subito, nel 270 a.C. con una straordinaria opera di bonifica riorganizzò il sistema fluviale tra l’Umbria e la Sabina facendo cadere il fiume Velino nel Nera creando quello spettacolo assoluto che oggi chiamiamo Cascata delle Marmore.

Fu il console Gaio Flaminio che nel 220 a.C. tracciò su percorsi più antichi l’autostrada ante-litteram della via Flaminia che da Roma giungeva a Rimini, che entrava in Umbria da Ocriculum e che giungeva, per via di Narni, dal lato più vecchio a Carsulae e, dall’altro, al 63° miglio a Terni. Nel 90 a.C. Interamna divenne municipium e iniziò un lungo periodo di sviluppo che proseguì nel periodo imperiale con la costruzione dell’Anfiteatro Fausto.

Secondo la Passio San Valentino, il Santo degli innamorati e Patrono della città, fu martirizzato nel IV secolo e seppellito prima al LXIII miglio della via Flaminia, poi a Terni nell’area che era di Perticara appena fuori le mura, dove oggi sorge la Basilica eretta in suo nome.

tra il fiume Nera e il torrente Serra
Terni, la città di San Valentino e della Cascata delle Marmore

Posta tra il fiume Nera e il torrente Serra, attraversata dalla via Flaminia, Terni è oggi una città con vocazione industriale con un bel centro storico che conserva l’anima medievale e quella moderna e un territorio intorno costellato da una miriade di borghi, un tempo castelli, sparsi per il territorio fatto di valli verdi, colline e superbe alture.

La storia della città tra i due fiumi

Fu prima terra dei Naharti e poi dei Romani, fu luogo di passaggio di eserciti e conquistatori, subì l’orrore delle bombe ma si è saputa rialzare grazie alle gambe forti del suo passato e agli occhi sempre rivolti al futuro!

Alle origini della Cultura di Terni

Nella conca paludosa del Nahar (=Nera) il centro protourbano di Terni si sviluppò tra la tarda età del bronzo e la prima età del ferro (tra il X e il VII sec. a.C.), come testimonia la necropoli rinvenuta sul finire del XIX secolo e apparsa da subito come fondamentale per delineare la storia della cultura della bassa Umbria.

Un’epigrafe dell’età di Tiberio conservata nel Museo Archeologico fissa la data mitica di fondazione della città di Interamna (=tra i due fiumi) al 672 a.C. 

Sono le Tavole Eugubine realizzate in lingua umbra tra il III e il I sec. a.C., ma riferite a epoche precedenti, a riportare la presenza nell’area del Nera del popolo dei Naharti: una popolazione umbra al tempo nemica degli Ikuvini di Gubbio, al pari degli Etruschi.

Le alture che circondano la conca di Terni con i loro castellieri posti tra i 700 e i 1000 metri, tra cui è riconducibile anche l’area di Sant’Erasmo sopra Cesi e sotto il Santuario di Torre Maggiore.

Fu proprio in quest’area che una tradizione vuole ci fu l’ultima resistenza del popolo umbro, ormai soggiogato da quello romano nel III sec. a.C.

Interamna Nahar e il periodo romano

Interamna Nahars cadde sotto il dominio romano per opera del console Curio Dentato che, da subito, nel 270 a.C. con una straordinaria opera di bonifica riorganizzò il sistema fluviale tra l’Umbria e la Sabina facendo cadere il fiume Velino nel Nera creando quello spettacolo assoluto che oggi chiamiamo Cascata delle Marmore.

Fu il console Gaio Flaminio che nel 220 a.C. tracciò su percorsi più antichi l’autostrada ante-litteram della via Flaminia che da Roma giungeva a Rimini, che entrava in Umbria da Ocriculum e che giungeva, per via di Narni, dal lato più vecchio a Carsulae e, dall’altro, al 63° miglio a Terni. Nel 90 a.C. Interamna divenne municipium e iniziò un lungo periodo di sviluppo che proseguì nel periodo imperiale con la costruzione dell’Anfiteatro Fausto.

Secondo la Passio San Valentino, il Santo degli innamorati e Patrono della città, fu martirizzato nel IV secolo e seppellito prima al LXIII miglio della via Flaminia, poi a Terni nell’area che era di Perticara appena fuori le mura, dove oggi sorge la Basilica eretta in suo nome.

terni
La città nel medioevo

La diocesi di Terni scomparve nel IV secolo e iniziò una graduale decadenza della città con le invasioni prima dei Goti di Alarico, poi degli Unni di Attila e degli Eruli di Odoacre. Dopo Vitige arrivarono le armate di Totila nel 540 poi fu il turno di quelle di Narsete nel 554 in un abitato urbano ormai devastato.

Conseguenza delle invasioni barbariche fu anche che l’acqua riprese il suo antico territorio e, fino all’arrivo dei Benedettini nel secondo decennio dell’VIII secolo – che nella zona di Perticare dovrebbero aver avuto un convento a custodia delle sante reliquie di Valentino – Terni ai tempi doveva sembrare di nuovo un luogo semi paludoso.

Si riprese pian piano e il primo Comune ebbe ad amministralo una comunità fatta dalla piccola nobiltà locale.

Dopo il dominio longobardo, avvenuto a opera dei Duchi di Spoleto, divenne una città di frontiera a controllo della valle che la distanziava da Narni bizantina attraverso la via Flaminia. Di notevole interesse storico fu l’incontro tra Liutprando e Papa Zaccaria che avvenne proprio a Terni nel 742, quando il re dei Longobardi fece atto di rinuncia al possesso di alcuni castelli occupati nello stesso anno.

Ai margini dell’anno 1000, con la venuta di Ottone I fu riconosciuta al Papa Giovanni XIII il possesso dell’allora Teramne. Il Comune superò le diatribe nate dalla contesa fra l’imperatore e il papa che ebbe il suo apice con la guerra con Federico Barbarossa e, al tempo che i comuni erano dilaniati dalla guerra fra Guelfi e Ghibellini, Terni era ancora sottomessa a Spoleto a cui doveva pagare tributi imperiali.

Era il periodo in cui Francesco predicava nel nostro territorio e fu nell’anno 1213 che visitò Terni e pare che fu la sua mediazione con papa Onorio III che rese possibile, nel 1218, il ritorno della sede episcopale con al vertice il vescovo francescano Rainaldo.

È nei successivi anni che Terni poté edificare le nuove mura e tornare a essere una città nel cui centro, nel rione Amingoni, i francescani poterono erigere un loro convento.

Nel passaggio del 1244 Federico II individuò Terni come base in Italia centrale durante il conflitto contro papa Innocenzo IV.

Durante la Cattività Avignonese Terni, al fianco dell’imperatore, si alleò a Todi per fronteggiare gli storici comuni nemici di Narni e Spoleto. Nel 1340 si combattè la storica battaglia presso Colleluna con Terni al fianco di Amelia contro l’esercito papale. Fu con l’avvento dell’Albornoz che nel 1354 la città dovette però sottomettersi allo Stato della Chiesa.

Il 1400 fu il secolo della venuta degli eserciti dei capitani di ventura e i continui scontri tra i Guelfi e i Ghibellini. Con il Sacco di Roma e la risalita dei Lanzichenecchi Terni, schierata con le forze imperiali, pare diede un forte aiuto alla presa di Narni.

Terni nell’età moderna

La Rivolta dei Banderari, scoppiata il 25 agosto del 1564, portò papa Pio IV a una dura repressione con l’intervento di un governatore che fece entrare Terni definitivamente sotto l’influenza dello Stato Pontificio.

Tra il XVI e il XVII secolo, in una città che aveva trovato in Roma un punto di riferimento sicuro, vide il giungere di importanti personaggi dall’Urbe: è il caso di Antonio da Sangallo il Giovane che proprio a Terni trovò la morte, Jacopo Barozzi da Vignola, Carlo Fontana, Carlo Maderno e Girolamo Troppa.

L’armata francese della rivoluzione giunse nello Stato Pontificio nel 1796 guidata dal generale Louis Berthier che riuscì a occupare Roma e imprigionare il papa. La guerra che ne seguì vide Terni attraversata dalle truppe napoletane di Ferdinando VI venute in soccorso del papa.

Nasceva allora l’idea di un’Italia unitaria e proprio da Terni Massimo D’Azeglio iniziò a prendere i contatti con la cosiddetta “Trafila” che teneva rapporto al re del Piemonte.

Terni l’età contemporanea e le bombe

Terni aderì alla Repubblica di Mazzini nel 1849 con tanto di due deputati eletti nell’Assemblea del Popolo degli Stati Romani. Con la caduta della Repubblica fu proprio la città a ospitare il volontari di Garibaldi e fu proprio da Terni che partì la spedizione “O Roma o morte”.

Con l’unità d’Italia e dopo che Roma ne divenne Capitale nel 1870, fu individuata la città come base per la Fabbrica d’Armi che venne realizzata tra il 1875 e il 1880 a cui si aggiunsero, nel 1884, le Acciaierie: fu il periodo dell’industrializzazione e della crescita esponenziale della città.

Fu nel secondo conflitto mondiale che, per via proprio delle sue fabbriche, fu bombardata dagli aerei statunitensi per ben cinquantasette volte.

La città dell’acciaio oggi è nota per le sue industrie, ma riserva inaspettate testimonianze di ogni epoca ed eccellenti esempi di riutilizzo degli impianti industriali dismessi. 

Nell’area dell’ex stabilimento SIRI del 1925 si trova il CAOS – Centro per le Arti Opificio Siri – un grande spazio per la cultura che comprende anche il Museo archeologico e il Museo d’arte moderna e contemporanea “Aurelio De Felice”.

Rappresentativo delle grandi trasformazioni urbanistiche avviate dopo la seconda guerra mondiale è Corso del Popolo,  progettato dagli architetti Mario Ridolfi e Wolfgang Frankl, con la Lancia di Luce, opera in acciaio alta 30 metri realizzata da Arnaldo Pomodoro (1993).

il territorio di terni

Cosa vedere a Terni e nel suo territorio

Terni è un libro di storia dell’arte da sfogliare alla scoperta degli angoli della città e del suo inestimabile territorio caratteristico dell’appennino umbro-marchigiano.

Un giro per il centro storico di Terni

Il centro storico e le sue stratificazioni storiche e architettoniche si possono scoprire attraverso degli itinerari tematici alla riscoperta della Terni romana, di quella medievale, di quella rinascimentale, di quella delle architetture del primo Novecento e di quella più propriamente industriale.

Itinerario Terni romana

Poche sono le tracce del tempo degli Umbri – le acciaierie insistono sopra la grande area dove furono rinvenute necropoli di questi popoli – restano invece alcune opere e monumenti del periodo romano quando la città si chiamava Interamna Nahars.

L’itinerario ’area urbana del municipio, monumentalizzata nel I secolo, sono visibili: le grandi mura in opera quadrata in via Giannelli che sostengono il terrapieno su cui sorgono i Giardini Pubblici e l’Anfiteatro Fausto in via del Vescovado; non ci sono grandi tracce del teatro era nell’odierna via Aminale né del Foro che insisteva nell’odierna Piazza della Repubblica.

Sia i reperti del periodo umbro, sia quelli del periodo romano sono conservati nel Museo Archeologico eccezionale luogo dove ammirare le opere della storia più antica della città.

 

Itinerario Terni medievale

Nel tessuto urbano della città diversi sono i monumenti medievali che vale la pena visitare mediante un itinerario in giro per quelli che erano i sei rioni nel medioevo: Fabri, Castello, Rigonfi, Adultrini, Di Sotto, Amingoni.

Dalla città si accedeva da sei porte, tra le due ancora visibili partiremo da Porta Sant’Angelo da cui si può raggiungere l’antica Chiesa di Sant’Alò. La cripta del Duomo di Terni ha origini medievali e da piazza Duomo facilmente si può raggiungere via Roma su cui si erge la Torre Barbarasa. A breve distanza da Palazzo Spada si trova la Chiesa di San Salvatore uno dei più antichi e suggestivi edifici religiosi di Terni da cui si può raggiungere Piazza della Repubblica e l’Ex Palazzo del Comune. Nell’omonima e vicina  piazza si innalza la Chiesa di San Pietro, poi  lungo il Corso Vecchio la Chiesa di San Lorenzo e la Torre dei Castelli. In via Angeloni è vicina la Chiesa di San Cristoforo un po’ più a distanza la struttura di Porta Spoletina. Prima del ritorno vale la pena la visita a uno degli edifici medievali meglio conservati: Palazzo Mazzancolli.

 

Itinerario Terni rinascimentale

Il Rinascimento si afferma a Terni attraverso numerosi monumenti che, ancora oggi in gran parte, arricchiscono l’impianto urbano della città e che sono da godersi in una splendida passeggiata col naso all’insù.

Un giro per la Terni rinascimentale non può che partire, in piazza Ridolfi, da Palazzo Spada progettato da Antonio da Sangallo il Giovane e oggi sede del Comune e dal vicino Palazzo Pierfelici col portale del primo Cinquecento. Due degli edifici più importanti della città sono, in piazza Duomo, il Palazzo Bianchini-Riccardi e la Cattedrale di Santa Maria Assunta la chiesa-madre della Diocesi di Terni-Narni-Amelia. In via del Teatro Romano si innalza la bellezza di Palazzo Gazzoli e nella vicina via delle Tre Colonne Palazzo Sciamanna. Nell’intorno di via Cavour si possono ammirare: Palazzo Alberici con lo splendido cortile quattrocentesco, Palazzo Possenti, Palazzo Fabrizi e Palazzo Mastrozzi-Magroni. In via del Tribunale Palazzo Pressio-Colonnese, poi nella via omonima il bel Palazzo Carrara e infine, tornando verso piazza Ridolfi: nell’omonima via Palazzo Manassei e in via Garibaldi Palazzo Montani.

Notevole anche la produzione pittorica rinascimentale, a partire dagli affreschi di Bartolomeo di Tommaso da Foligno che raffigurano il Giudizio Universale nella cappella Paradisi nella Chiesa di San Francesco

Il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea conserva inoltre una tavola con lo Sposalizio di Santa Caterina di Benozzo Gozzoli del 1466; uno stendardo con la Crocifissione di Niccolò Alunno del 1496 e opere dello Spagna, di Piermatteo d’Amelia e di Domenico Alfani. Fra Cinquecento e Seicento imponenti lavori sono compiuti nella Basilica di San Valentino che viene ricostruita.

 

Itinerario Terni del primo Novecento

Fondamentale per la città è stata l’opera di alcuni degli architetti del primo Novecento: le opere di Cesare Bazzani e Mario Ridolfi abbelliscono e rendono preziosi alcuni dei luoghi iconici della città, a partire dalla piazza centrale dove troneggia la Fontana di Piazza Tacito di Ridolfi e, di lato, il Palazzo del Governo di Bazzani. In Corso Tacito si possono ammirare la Palazzina Alterrocca di Bazzani e la Casa Chitarrini, in largo Villa Glori, di Ridolfi. Palazzo Briganti in piazza San Pietro e l’ex Palazzo delle Poste in piazza San Giovanni Decollato sono anche esse opera l’una di Ridolfi, l’altra di Bazzani.

 

Itinerario Terni industriale

La Città dell’Acciaio non poteva che avere anche un percorso dedicato a quell’industria che ha caratterizzato Terni a partire dal XIX secolo.

A evidenziare questa vocazione industriale tante sono le opere in giro per la città: dall’obelisco Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro alla fine di corso del Popolo, all’Hyperion di Agapito Miniucchi nel piazzale dell’Acciaio e la Grande Pressa, un monumento di 12.000 tonnellate collocato nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. 

Importanti i siti di archeologia industriale oggi trasformati in musei o poli cinematografici e multimediali, quali il Museo delle Armi che si trova proprio nella ex Fabbrica Valli, alture, laghi e fiumi costellati di castelli, borghi, abbazie, luoghi di interesse storico, d’Armi, o il “CAOS – Centro Arti Opificio Siri”, un centro culturale dedicato alla fruizione delle arti, nonché sede del Museo Archeologico e del Museo di Arte Contemporanea, nato dalla riconversione dell’ex fabbrica chimica SIRI.

 

Il territorio e le tante, splendide frazioni

Dalla Valnerina alla Val Serra, dallo scorrere impetuoso del Nera a quello lento lungo la via Flaminia, da abitati posti in pianura a tempi che si innalzano nei punti più alti della montagna: il territorio della città è fatto di tanti luoghi di interesse, ognuno con le proprie peculiarità, ognuno con le proprie tradizioni, ma anche ognuno unito in un’unica orgogliosa terra, quella del territorio del Comune di Terni.

La Valnerina ternana e la Cascata delle Marmore

Lungo lo splendido tratto del medio-basso corso del Nera, la Valnerina Ternana – che comprende, oltre a Terni, anche i Comuni di Arrone, Montefranco, Polino e Ferentillo e che insieme formano il Parco Fluviale del Nera – monti, fiumi e boschi impreziositi da una miriade di piccoli abitati, castelli medievali, torri di avvistamento, abbazie, eremi e stupendi paesi, quali Papigno e San Liberatore, Collestatte e Torre Orsina che custodiscono l’attrattore principe delle nostre terre: la Cascata delle Marmore.

La possibilità di praticare ogni tipo di sport outdoor, quello di scoprire aree di interesse storico e culturale, rendono quest’area una delle più interessanti di Terni e del nostro comprensorio.

 

Il castello di Miranda a confine col reatino e il Lago di Piediluco

Poco più a sud della Valnerina, a confine col territorio di Rieti, Larviano prima e  Miranda – famosa per la sua splendida stella di Natale – è uno dei castelli più suggestivi del territorio coi suoi panorami che spaziano su tutta la conca e la presenza di percorsi e itinerari tra il verde che giungono fino al Lago di Piediluco perla del ternano con il suo splendido abitato e le attività sportive che l’hanno resa famosa a livello internazionale per il canottaggio.

La Valserra

Altra valle di estrema suggestione è quella che si apre intorno al torrente Serra: col territorio che parte a nord-est della conca ternana e che, alternativamente alla valle del Tessino percorso dalla via Flaminia, costituisce un collegamento naturale tra Terni e Spoleto.

Anche qui, castelli e torri di avvistamento, costellano le pendici dei rilievi sorgendo in relazione a percorsi viarii di mezzacosta: a partire dalla conca: Rocca San Zenone, Acquapalombo, Battiferro, Cecalocco, Appecano, Poggio Lavarino, Giuncano, Polenaco, Pracchia e Porzano, sono i nomi degli abitati che vanno a costituire questo splendido comprensorio un tempo assoggettato alle Terre Arnolfe.

 

Cesi, le Terre Arnolfe e Torre Maggiore

Alle pendici del monte di Torre Maggiore, che in cima a 1121 metri custodisce un suggestivo Santuario pre-romano, lo splendido e panoramico borgo di Cesi è quanto resta della città che fu la capitale delle Terre Arnolfe i cui domini spaziavano per un vastissimo territorio. Sotto Cesi l’antico municipio romano di Carsulae, a confine col territorio del Comune di San Gemini oggi è un’area archeologica di estremo fascino.

Lungo il sud della via Flaminia

Lungo la via Flaminia, a sud di Terni si erge l’orgoglioso e bello castello di Collescipoli, antica municipalità e prima roccaforte a difesa dei confini con Narni nel medioevo.

carsulae-dettaglio
il territorio di terni

Cosa vedere a Terni e nel suo territorio

Terni è un libro di storia dell’arte da sfogliare alla scoperta degli angoli della città e del suo inestimabile territorio caratteristico dell’appennino umbro-marchigiano.

Un giro per il centro storico di Terni

Il centro storico e le sue stratificazioni storiche e architettoniche si possono scoprire attraverso degli itinerari tematici alla riscoperta della Terni romana, di quella medievale, di quella rinascimentale, di quella delle architetture del primo Novecento e di quella più propriamente industriale.

Itinerario Terni romana

Poche sono le tracce del tempo degli Umbri – le acciaierie insistono sopra la grande area dove furono rinvenute necropoli di questi popoli – restano invece alcune opere e monumenti del periodo romano quando la città si chiamava Interamna Nahars.

L’itinerario ’area urbana del municipio, monumentalizzata nel I secolo, sono visibili: le grandi mura in opera quadrata in via Giannelli che sostengono il terrapieno su cui sorgono i Giardini Pubblici e l’Anfiteatro Fausto in via del Vescovado; non ci sono grandi tracce del teatro era nell’odierna via Aminale né del Foro che insisteva nell’odierna Piazza della Repubblica.

Sia i reperti del periodo umbro, sia quelli del periodo romano sono conservati nel Museo Archeologico eccezionale luogo dove ammirare le opere della storia più antica della città.

 

Itinerario Terni medievale

Nel tessuto urbano della città diversi sono i monumenti medievali che vale la pena visitare mediante un itinerario in giro per quelli che erano i sei rioni nel medioevo: Fabri, Castello, Rigonfi, Adultrini, Di Sotto, Amingoni.

Dalla città si accedeva da sei porte, tra le due ancora visibili partiremo da Porta Sant’Angelo da cui si può raggiungere l’antica Chiesa di Sant’Alò. La cripta del Duomo di Terni ha origini medievali e da piazza Duomo facilmente si può raggiungere via Roma su cui si erge la Torre Barbarasa. A breve distanza da Palazzo Spada si trova la Chiesa di San Salvatore uno dei più antichi e suggestivi edifici religiosi di Terni da cui si può raggiungere Piazza della Repubblica e l’Ex Palazzo del Comune. Nell’omonima e vicina  piazza si innalza la Chiesa di San Pietro, poi  lungo il Corso Vecchio la Chiesa di San Lorenzo e la Torre dei Castelli. In via Angeloni è vicina la Chiesa di San Cristoforo un po’ più a distanza la struttura di Porta Spoletina. Prima del ritorno vale la pena la visita a uno degli edifici medievali meglio conservati: Palazzo Mazzancolli.

 

Itinerario Terni rinascimentale

Il Rinascimento si afferma a Terni attraverso numerosi monumenti che, ancora oggi in gran parte, arricchiscono l’impianto urbano della città e che sono da godersi in una splendida passeggiata col naso all’insù.

Un giro per la Terni rinascimentale non può che partire, in piazza Ridolfi, da Palazzo Spada progettato da Antonio da Sangallo il Giovane e oggi sede del Comune e dal vicino Palazzo Pierfelici col portale del primo Cinquecento. Due degli edifici più importanti della città sono, in piazza Duomo, il Palazzo Bianchini-Riccardi e la Cattedrale di Santa Maria Assunta la chiesa-madre della Diocesi di Terni-Narni-Amelia. In via del Teatro Romano si innalza la bellezza di Palazzo Gazzoli e nella vicina via delle Tre Colonne Palazzo Sciamanna. Nell’intorno di via Cavour si possono ammirare: Palazzo Alberici con lo splendido cortile quattrocentesco, Palazzo Possenti, Palazzo Fabrizi e Palazzo Mastrozzi-Magroni. In via del Tribunale Palazzo Pressio-Colonnese, poi nella via omonima il bel Palazzo Carrara e infine, tornando verso piazza Ridolfi: nell’omonima via Palazzo Manassei e in via Garibaldi Palazzo Montani.

Notevole anche la produzione pittorica rinascimentale, a partire dagli affreschi di Bartolomeo di Tommaso da Foligno che raffigurano il Giudizio Universale nella cappella Paradisi nella Chiesa di San Francesco

Il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea conserva inoltre una tavola con lo Sposalizio di Santa Caterina di Benozzo Gozzoli del 1466; uno stendardo con la Crocifissione di Niccolò Alunno del 1496 e opere dello Spagna, di Piermatteo d’Amelia e di Domenico Alfani. Fra Cinquecento e Seicento imponenti lavori sono compiuti nella Basilica di San Valentino che viene ricostruita.

 

Itinerario Terni del primo Novecento

Fondamentale per la città è stata l’opera di alcuni degli architetti del primo Novecento: le opere di Cesare Bazzani e Mario Ridolfi abbelliscono e rendono preziosi alcuni dei luoghi iconici della città, a partire dalla piazza centrale dove troneggia la Fontana di Piazza Tacito di Ridolfi e, di lato, il Palazzo del Governo di Bazzani. In Corso Tacito si possono ammirare la Palazzina Alterrocca di Bazzani e la Casa Chitarrini, in largo Villa Glori, di Ridolfi. Palazzo Briganti in piazza San Pietro e l’ex Palazzo delle Poste in piazza San Giovanni Decollato sono anche esse opera l’una di Ridolfi, l’altra di Bazzani.

 

Itinerario Terni industriale

La Città dell’Acciaio non poteva che avere anche un percorso dedicato a quell’industria che ha caratterizzato Terni a partire dal XIX secolo.

A evidenziare questa vocazione industriale tante sono le opere in giro per la città: dall’obelisco Lancia di Luce di Arnaldo Pomodoro alla fine di corso del Popolo, all’Hyperion di Agapito Miniucchi nel piazzale dell’Acciaio e la Grande Pressa, un monumento di 12.000 tonnellate collocato nel piazzale antistante la stazione ferroviaria. 

Importanti i siti di archeologia industriale oggi trasformati in musei o poli cinematografici e multimediali, quali il Museo delle Armi che si trova proprio nella ex Fabbrica Valli, alture, laghi e fiumi costellati di castelli, borghi, abbazie, luoghi di interesse storico, d’Armi, o il “CAOS – Centro Arti Opificio Siri”, un centro culturale dedicato alla fruizione delle arti, nonché sede del Museo Archeologico e del Museo di Arte Contemporanea, nato dalla riconversione dell’ex fabbrica chimica SIRI.

 

Il territorio e le tante, splendide frazioni

Dalla Valnerina alla Val Serra, dallo scorrere impetuoso del Nera a quello lento lungo la via Flaminia, da abitati posti in pianura a tempi che si innalzano nei punti più alti della montagna: il territorio della città è fatto di tanti luoghi di interesse, ognuno con le proprie peculiarità, ognuno con le proprie tradizioni, ma anche ognuno unito in un’unica orgogliosa terra, quella del territorio del Comune di Terni.

La Valnerina ternana e la Cascata delle Marmore

Lungo lo splendido tratto del medio-basso corso del Nera, la Valnerina Ternana – che comprende, oltre a Terni, anche i Comuni di Arrone, Montefranco, Polino e Ferentillo e che insieme formano il Parco Fluviale del Nera – monti, fiumi e boschi impreziositi da una miriade di piccoli abitati, castelli medievali, torri di avvistamento, abbazie, eremi e stupendi paesi, quali Papigno e San Liberatore, Collestatte e Torre Orsina che custodiscono l’attrattore principe delle nostre terre: la Cascata delle Marmore.

La possibilità di praticare ogni tipo di sport outdoor, quello di scoprire aree di interesse storico e culturale, rendono quest’area una delle più interessanti di Terni e del nostro comprensorio.

 

Il castello di Miranda a confine col reatino e il Lago di Piediluco

Poco più a sud della Valnerina, a confine col territorio di Rieti, Larviano prima e  Miranda – famosa per la sua splendida stella di Natale – è uno dei castelli più suggestivi del territorio coi suoi panorami che spaziano su tutta la conca e la presenza di percorsi e itinerari tra il verde che giungono fino al Lago di Piediluco perla del ternano con il suo splendido abitato e le attività sportive che l’hanno resa famosa a livello internazionale per il canottaggio.

La Valserra

Altra valle di estrema suggestione è quella che si apre intorno al torrente Serra: col territorio che parte a nord-est della conca ternana e che, alternativamente alla valle del Tessino percorso dalla via Flaminia, costituisce un collegamento naturale tra Terni e Spoleto.

Anche qui, castelli e torri di avvistamento, costellano le pendici dei rilievi sorgendo in relazione a percorsi viarii di mezzacosta: a partire dalla conca: Rocca San Zenone, Acquapalombo, Battiferro, Cecalocco, Appecano, Poggio Lavarino, Giuncano, Polenaco, Pracchia e Porzano, sono i nomi degli abitati che vanno a costituire questo splendido comprensorio un tempo assoggettato alle Terre Arnolfe.

 

Cesi, le Terre Arnolfe e Torre Maggiore

Alle pendici del monte di Torre Maggiore, che in cima a 1121 metri custodisce un suggestivo Santuario pre-romano, lo splendido e panoramico borgo di Cesi è quanto resta della città che fu la capitale delle Terre Arnolfe i cui domini spaziavano per un vastissimo territorio. Sotto Cesi l’antico municipio romano di Carsulae, a confine col territorio del Comune di San Gemini oggi è un’area archeologica di estremo fascino.

Lungo il sud della via Flaminia

Lungo la via Flaminia, a sud di Terni si erge l’orgoglioso e bello castello di Collescipoli, antica municipalità e prima roccaforte a difesa dei confini con Narni nel medioevo.

il territorio di terni
Itinerari, cammini ed esperienze outdoor

Il territorio di Terni contempla diversi luoghi e itinerari per esperienze outdoor di ogni tipo: da quelle acquatiche lungo il corso del Nera, a tutte le altre come l’hiking, il biking e tutto quanto si può realizzare all’interno di luoghi che sono vocati al verde e al turismo lento.

I più suggestivi sentieri del CAI

Molti sono i sentieri CAI tracciati all’interno del territorio, tra i più interessanti suggeriamo i seguenti per area.

In partenza dal centro di Terni:

  • Sentiero 622 Terni – Miranda è un sentiero di difficoltà escursionistica di 5,7 km, con ascesa di 400 metri, che parte da viale Turati all’altezza della Basilica di San Valentino che da viale Ippocrate passa in strada Colli di Valenza a risalire il colle, con passaggio in loc. Piefossato, fino a giungere a Miranda.

 

Area delle Terre Arnolfe e Carsulae:

  • Sentiero 670 Area archeologica di Carsulae – Fontana della Mandorla è un impegnativo sentiero di 18 km, di difficoltà escursionistica (+685/-840), che parte dall’Area Archeologica di Carsulae e sale verso monte di Torre Maggiore poi alle pendici del monte Cerignolo e del Pizzo d’Aiano giungendo alla Sella di Appecano (899 mt.) e monte La Croce fino a scendere per l’omonima strada fino alla Fontana della Madola.
  • Sentiero 671 Area archeologica di Carsulae – Portaria è un corto sentiero di poco più di 3 km, di difficoltà turistica (+150/-140), che parte dall’Area Archeologica di Carsulae e sale verso l’abitato di Portaria nel Comune di Acquasparta.
  • Sentiero 672 Area archeologica di Carsulae – Cesi è un sentiero di difficoltà escursionistica di 5,4 km (+/-300 mt.), che parte dall’Area Archeologica di Carsulae, passa per l’antico castello di Poggio Azzuano e discende fino a Cesi attraverso un percorso ricco di boschi e incredibili panorami.
  • Sentiero 673 Cesi – Colle Zanutto – Località Le Prata è un sentiero di 5,6 km di difficoltà escursionistica (+500/-100) che parte Cesi e sale prima sul Colle Zanutto e poi si congiunge alle pendici di monte di Torre Maggiore al Sentiero 670.
  • Sentiero 674 Cesi – Sant’Erasmo – Torre Maggioe è uno dei sentieri più suggestivi di questo territorio, una salita di 4,2 km fino che parte da Cesi e con 530 mt. di ascesa sale prima nell’antichissimo pianoro dell’area di Sant’Erasmo per poi giungere ai 1121 mt. della cima monte di Torre Maggiore e al complesso del Santuario Preromano dove, oltre che i resti monumentali dei due tempi, si può godere di una vista unica a 360°.
  • Sentiero 674A Cesi – Sant’Erasmo è un’ascesa alternativa di 2,5 km da Cesi a Sant’Erasmo.
  • Sentiero 674B Cesi – Sant’Erasmo – Monumento Caduti Cimarelli è un’ascesa di 3,3 km da Sant’Erasmo al Monumento ai Caduti dedicato al partigiano Germinal Cimarelli.

Area della Valserra:

  • Sentiero 675 Madonna dell’Ulivo – Sella Val di Noce è un sentiero di 4,2 km che parte dalla particolare Chiesa della Madonna dell’Ulivo e con 500 metri di ascesa giunge alla sella di Val di Noce.
  • Sentiero 676 Fontana della Mandorla – Bivio per Torricella è un sentiero di 2,5 km che porta dalla Fontana della Madola al bivio per Torricella sopra Rocca San Zenone.
  • Sentiero 677 Acquapalombo – Monte La Croce è uno dei due sentieri di difficoltà EE con ascesa di 420 mt. in 3,5 km, che da Acquapalombo sale fino alla panoramica cima di monte La Croce a 934 mt.
  • Sentiero 678 Acquapalombo – Monte Torricella – Monte La Croce è uno dei due impegnativi sentieri – di difficoltà EE con ascesa di 550 mt. in 4,7 km, che da Acquapalombo sale fino alla panoramica cima di monte La Croce a 934 mt. passando per monte Torricella.
  • Sentiero 679 Appecano – Colle d’Aiano – Le Piane è un sentiero di 3,4 km con 380 mt. di ascesa che dal borgo di Appecano sale fino alla omonima e panoramica sella a 899 mt. ricollegandosi al Sentiero 670.
  • Sentiero 680 Poggio Lavarino – Colle Giacone – Località Le Prata è un sentiero di 6,5 km con 540 mt. di ascesa che dal borgo di Poggio Lavarino in Valserra sale verso Colle Giacone e in loc. Le Prata si ricollegai al Sentiero 670.
  • Sentiero 685 Poggio Lavarino – Fonte Acquasalce è un sentiero di 5,3 km con ascesa di 610 mt. che da Poggio Lavarino verso la loc. Fonte Acquasalce sul monte omonimo collegandosi al Sentiero 687.
  • Sentiero 686 Polenaco – Castagnacupa è un bel sentiero di 9,4 km (+650-250) che parte da Polenaco e giunge al borgo di Castagnacupa di Spoleto.
  • Sentiero 687 Battiferro – Monte Acetella – Forca è un itinerario di 6,8 km (+370-70) che parte dal centro di Battiferro passa dalle pendici del monte Calvo, poi di Penna Armata fino a giungere alla cima del monte Acquasalce (977 mt.) collegandosi al Sentiero 685 poi continua sulla cima del monte Acetella (1016 mt.) e ridiscendere per incrociare il Sentiero 686.
  • Sentiero 687A Battiferro – I Santi è un raccordo di 1,4 km con ascesa di 100 mt. parte dal centro di Battiferro per giungere a I Santi nella parte più alta del monte con panorama su tutta la Valserra.
  • Sentiero 688 Battiferro – Strada Flaminia è un sentiero di difficoltà turistica (T) di 8 km con discesa di 450 mt. che dirige da Battiferro all’altro lato del monte fino alla via Flaminia in loc. Castagna nei pressi del quale parte l’Anello di Monte Penna Rossa.

Area della Valnerina e Cascata delle Marmore:

  • Sentiero 619 Anello di Monte Pennarossa è un anello di difficoltà escursionistica (E) di 8,8 km di grande interesse paesaggistico per la presenza di meravigliosi scorci panoramici anche sulla Cascata delle Marmore. Parte dalla loc. Castagna lungo la via Flaminia e sale toccando prima il borgo di San Liberatore per poi salire sulla cima del monte Pennarossa. Esiste la possibilità di accedere all’anello anche dalla Cascata delle Marmore da piazzale Vasi.
  • Sentiero 620 Cascata delle Marmore – Castel di Lago è una sentiero di difficoltà escursionistica (E) di 8,8 km che parte dai parcheggi in alto della Cascata Marmore in direzione dei monti sopra il Lago di Piediluco fino a giungere nella pianura lungo il Nera di fronte la splendida Casteldilago nel Comune di Arrone.
  • Sentiero 623 Le Marmore – Cimitelle è tra i sentieri più belli del nostro territorio, con 11 km di difficoltà escursionistica (+150/-650) si dirige prima verso Miranda per poi giungere a Cimitelle nel Comune di Stroncone.
  • Sentiero 624 Le Marmore – Moggio è un sentiero escursionistico di 11 km con ascesa positiva di 500 mt. con partenza dalla Cascata Marmore fino a Moggio nel Comune di Rieti.

 

Il Cammino dei Protomartiri Francescani

Terni è il luogo di partenza e di arrivo di uno dei cammini spirituali più importanti e suggestivi dell’Umbria, il Cammino dei Protomartiri Francescani, esperienza in 6 tappe che ripercorre l’itinerario alla scoperta dei 5 borghi dove nacquero i primi 5 francescani che partirono dall’Umbria per trovare martirio in Marocco il 16 gennaio del 1220.

Dalla Chiesa di Santa Maria della Pace parte la prima tappa Terni – Stroncone  saliscendi di 11 km (+757 / -587 mt.) sulle colline ternane immersi nella natura: lungo il tragitto si incontranoi resti dell’antica Abbazia Benedettina di San Benedetto in Fundis e il Monastero di San Simeone nel territorio del Comune di Stroncone.

A Cesi giunge la quinta e penultima tappa San Gemini – Cesi con partenza da San Gemini, risalita impegnativa prima verso Carsulae e poi verso il magnifico Eremo di Cesi con un ultimo tratto tra i boschi. La discesa verso Cesi si conclude presso la Chiesa di Santa Maria Assunta per 12 km (+ 654 / -540) di pura emozione.

A Terni giunge la sesta e ultima tappa del cammino: Cesi – Terni sentiero di 17,6 km (+173 / -825) che passa per il Santuario di Santa Maria dell’Oro per giungere infine alla Chiesa di Sant’Antonio di Padova – Santuario Antoniano dei Protomartiri.

Il Cammino di Francesco

A Terni e nel suo territorio passa la Via di Francesco in du sue varianti: la Via del Sud: Roma – Assisi e la Via di Roma: La Verna – Assisi – Roma.

La via del Sud: Roma-Assisi

Sono quattro le tappe che coinvolgono il territorio e Terni durante il pellegrinaggio attraverso la Via del Sud: da Roma ad Assisi in 300 km e 19 tappe:

La via di Roma: La Verna-Assisi-Roma

Sono quattro le tappe che coinvolgono il territorio e Terni durante il pellegrinaggio attraverso la Via di Roma: da La Verna ad Assisi fino a Roma in 500 km e 29 tappe:

il territorio di terni
Itinerari, cammini ed esperienze outdoor

Il territorio di Terni contempla diversi luoghi e itinerari per esperienze outdoor di ogni tipo: da quelle acquatiche lungo il corso del Nera, a tutte le altre come l’hiking, il biking e tutto quanto si può realizzare all’interno di luoghi che sono vocati al verde e al turismo lento.

I più suggestivi sentieri del CAI

Molti sono i sentieri CAI tracciati all’interno del territorio, tra i più interessanti suggeriamo i seguenti per area.

In partenza dal centro di Terni:

  • Sentiero 622 Terni – Miranda è un sentiero di difficoltà escursionistica di 5,7 km, con ascesa di 400 metri, che parte da viale Turati all’altezza della Basilica di San Valentino che da viale Ippocrate passa in strada Colli di Valenza a risalire il colle, con passaggio in loc. Piefossato, fino a giungere a Miranda.

 

Area delle Terre Arnolfe e Carsulae:

  • Sentiero 670 Area archeologica di Carsulae – Fontana della Mandorla è un impegnativo sentiero di 18 km, di difficoltà escursionistica (+685/-840), che parte dall’Area Archeologica di Carsulae e sale verso monte di Torre Maggiore poi alle pendici del monte Cerignolo e del Pizzo d’Aiano giungendo alla Sella di Appecano (899 mt.) e monte La Croce fino a scendere per l’omonima strada fino alla Fontana della Madola.
  • Sentiero 671 Area archeologica di Carsulae – Portaria è un corto sentiero di poco più di 3 km, di difficoltà turistica (+150/-140), che parte dall’Area Archeologica di Carsulae e sale verso l’abitato di Portaria nel Comune di Acquasparta.
  • Sentiero 672 Area archeologica di Carsulae – Cesi è un sentiero di difficoltà escursionistica di 5,4 km (+/-300 mt.), che parte dall’Area Archeologica di Carsulae, passa per l’antico castello di Poggio Azzuano e discende fino a Cesi attraverso un percorso ricco di boschi e incredibili panorami.
  • Sentiero 673 Cesi – Colle Zanutto – Località Le Prata è un sentiero di 5,6 km di difficoltà escursionistica (+500/-100) che parte Cesi e sale prima sul Colle Zanutto e poi si congiunge alle pendici di monte di Torre Maggiore al Sentiero 670.
  • Sentiero 674 Cesi – Sant’Erasmo – Torre Maggioe è uno dei sentieri più suggestivi di questo territorio, una salita di 4,2 km fino che parte da Cesi e con 530 mt. di ascesa sale prima nell’antichissimo pianoro dell’area di Sant’Erasmo per poi giungere ai 1121 mt. della cima monte di Torre Maggiore e al complesso del Santuario Preromano dove, oltre che i resti monumentali dei due tempi, si può godere di una vista unica a 360°.
  • Sentiero 674A Cesi – Sant’Erasmo è un’ascesa alternativa di 2,5 km da Cesi a Sant’Erasmo.
  • Sentiero 674B Cesi – Sant’Erasmo – Monumento Caduti Cimarelli è un’ascesa di 3,3 km da Sant’Erasmo al Monumento ai Caduti dedicato al partigiano Germinal Cimarelli.

Area della Valserra:

  • Sentiero 675 Madonna dell’Ulivo – Sella Val di Noce è un sentiero di 4,2 km che parte dalla particolare Chiesa della Madonna dell’Ulivo e con 500 metri di ascesa giunge alla sella di Val di Noce.
  • Sentiero 676 Fontana della Mandorla – Bivio per Torricella è un sentiero di 2,5 km che porta dalla Fontana della Madola al bivio per Torricella sopra Rocca San Zenone.
  • Sentiero 677 Acquapalombo – Monte La Croce è uno dei due sentieri di difficoltà EE con ascesa di 420 mt. in 3,5 km, che da Acquapalombo sale fino alla panoramica cima di monte La Croce a 934 mt.
  • Sentiero 678 Acquapalombo – Monte Torricella – Monte La Croce è uno dei due impegnativi sentieri – di difficoltà EE con ascesa di 550 mt. in 4,7 km, che da Acquapalombo sale fino alla panoramica cima di monte La Croce a 934 mt. passando per monte Torricella.
  • Sentiero 679 Appecano – Colle d’Aiano – Le Piane è un sentiero di 3,4 km con 380 mt. di ascesa che dal borgo di Appecano sale fino alla omonima e panoramica sella a 899 mt. ricollegandosi al Sentiero 670.
  • Sentiero 680 Poggio Lavarino – Colle Giacone – Località Le Prata è un sentiero di 6,5 km con 540 mt. di ascesa che dal borgo di Poggio Lavarino in Valserra sale verso Colle Giacone e in loc. Le Prata si ricollegai al Sentiero 670.
  • Sentiero 685 Poggio Lavarino – Fonte Acquasalce è un sentiero di 5,3 km con ascesa di 610 mt. che da Poggio Lavarino verso la loc. Fonte Acquasalce sul monte omonimo collegandosi al Sentiero 687.
  • Sentiero 686 Polenaco – Castagnacupa è un bel sentiero di 9,4 km (+650-250) che parte da Polenaco e giunge al borgo di Castagnacupa di Spoleto.
  • Sentiero 687 Battiferro – Monte Acetella – Forca è un itinerario di 6,8 km (+370-70) che parte dal centro di Battiferro passa dalle pendici del monte Calvo, poi di Penna Armata fino a giungere alla cima del monte Acquasalce (977 mt.) collegandosi al Sentiero 685 poi continua sulla cima del monte Acetella (1016 mt.) e ridiscendere per incrociare il Sentiero 686.
  • Sentiero 687A Battiferro – I Santi è un raccordo di 1,4 km con ascesa di 100 mt. parte dal centro di Battiferro per giungere a I Santi nella parte più alta del monte con panorama su tutta la Valserra.
  • Sentiero 688 Battiferro – Strada Flaminia è un sentiero di difficoltà turistica (T) di 8 km con discesa di 450 mt. che dirige da Battiferro all’altro lato del monte fino alla via Flaminia in loc. Castagna nei pressi del quale parte l’Anello di Monte Penna Rossa.

Area della Valnerina e Cascata delle Marmore:

  • Sentiero 619 Anello di Monte Pennarossa è un anello di difficoltà escursionistica (E) di 8,8 km di grande interesse paesaggistico per la presenza di meravigliosi scorci panoramici anche sulla Cascata delle Marmore. Parte dalla loc. Castagna lungo la via Flaminia e sale toccando prima il borgo di San Liberatore per poi salire sulla cima del monte Pennarossa. Esiste la possibilità di accedere all’anello anche dalla Cascata delle Marmore da piazzale Vasi.
  • Sentiero 620 Cascata delle Marmore – Castel di Lago è una sentiero di difficoltà escursionistica (E) di 8,8 km che parte dai parcheggi in alto della Cascata Marmore in direzione dei monti sopra il Lago di Piediluco fino a giungere nella pianura lungo il Nera di fronte la splendida Casteldilago nel Comune di Arrone.
  • Sentiero 623 Le Marmore – Cimitelle è tra i sentieri più belli del nostro territorio, con 11 km di difficoltà escursionistica (+150/-650) si dirige prima verso Miranda per poi giungere a Cimitelle nel Comune di Stroncone.
  • Sentiero 624 Le Marmore – Moggio è un sentiero escursionistico di 11 km con ascesa positiva di 500 mt. con partenza dalla Cascata Marmore fino a Moggio nel Comune di Rieti.

 

Il Cammino dei Protomartiri Francescani

Terni è il luogo di partenza e di arrivo di uno dei cammini spirituali più importanti e suggestivi dell’Umbria, il Cammino dei Protomartiri Francescani, esperienza in 6 tappe che ripercorre l’itinerario alla scoperta dei 5 borghi dove nacquero i primi 5 francescani che partirono dall’Umbria per trovare martirio in Marocco il 16 gennaio del 1220.

Dalla Chiesa di Santa Maria della Pace parte la prima tappa Terni – Stroncone  saliscendi di 11 km (+757 / -587 mt.) sulle colline ternane immersi nella natura: lungo il tragitto si incontranoi resti dell’antica Abbazia Benedettina di San Benedetto in Fundis e il Monastero di San Simeone nel territorio del Comune di Stroncone.

A Cesi giunge la quinta e penultima tappa San Gemini – Cesi con partenza da San Gemini, risalita impegnativa prima verso Carsulae e poi verso il magnifico Eremo di Cesi con un ultimo tratto tra i boschi. La discesa verso Cesi si conclude presso la Chiesa di Santa Maria Assunta per 12 km (+ 654 / -540) di pura emozione.

A Terni giunge la sesta e ultima tappa del cammino: Cesi – Terni sentiero di 17,6 km (+173 / -825) che passa per il Santuario di Santa Maria dell’Oro per giungere infine alla Chiesa di Sant’Antonio di Padova – Santuario Antoniano dei Protomartiri.

Il Cammino di Francesco

A Terni e nel suo territorio passa la Via di Francesco in du sue varianti: la Via del Sud: Roma – Assisi e la Via di Roma: La Verna – Assisi – Roma.

La via del Sud: Roma-Assisi

Sono quattro le tappe che coinvolgono il territorio e Terni durante il pellegrinaggio attraverso la Via del Sud: da Roma ad Assisi in 300 km e 19 tappe:

La via di Roma: La Verna-Assisi-Roma

Sono quattro le tappe che coinvolgono il territorio e Terni durante il pellegrinaggio attraverso la Via di Roma: da La Verna ad Assisi fino a Roma in 500 km e 29 tappe:

vivere il territorio
Eventi e tradizioni a Terni

La città di Terni è ricca di appuntamenti, spettacoli ed eventi per tutto l’anno, eventi che si susseguono lungo le varie stagioni.

  • Da gennaio ad aprile, Visioni in Musica è un susseguirsi di appuntamenti che riempie di musica la Città di Terni.
  • A febbraio si festeggia San Valentino, il Patrono dell’Amore e di Terni con eventi e manifestazioni che durano tutto il mese: evento sportivo molto importante è la Maratona di San Valentino che si corre in questi giorni.
  • Aprile 2023 è stata la prima e fortunata edizione del Terni Influencer & Creator Festival che ha riempito la città di eventi con gli ingfluencer e i creator più importanti d’Italia.
  • Una delle iniziative più sentite è il Cantamaggio Ternano festa della primavera che va in scena a Terni, dalla fine dell’800, da fine aprile a fine maggio e si sublima coi carri di maggio!
  • Da marzo a settembre si moltiplicano gli eventi dell’Umbria Water Festival che vedono Terni protagonista di alcuni dei più importanti appuntamenti.
  • Giugno, luglio e agosto sono i momenti del Baravai che tra (soprattutto) musica e teatro rinfresca l’estate nella conca ternana.
  • Metà luglio a Piediluco è sinonimo di Festa delle Acque il  tradizionale appuntamento per celebrare l’estate e  vivere il lago in modo alternativo tra escursioni, incontri culturali, spettacoli e tanto altro.
  • I mesi estivi sono anche quelli dedicati a Carsulae Teatro quando il teatro romano rivive con spettacoli teatrali di ogni genere.
  • A metà settembre Umbria Jazz Weekend sbarca, tutti gli anni, a Terni per un weekend di all’insegna della grande musica a marchio Umbria Jazz.
  • A inizio ottobre viene corsa la gara podistica del Circuito dell’Acciaio una manifestazione podistica che coinvolge sia la parte competitiva che quella aperta a tutti

Diversi sono gli altri eventi che si susseguono, per un approfondimento è bene raggiungere la pagina dedicata nel sito turistico.

 

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