punto di interesse
Sovrastato da una grande rocca fortificata con due torri semicircolari le cui origini si fanno risalire all’XI secolo il Castello di Sismano svetta con la sua fiera mole a dominio del territorio sottostante nel comune di Avigliano Umbro.
Dalla porta di accesso principale che protegge il borgo che sale fino al secondo accesso, la chiesa e il palazzo col suo giardino, il Castello di Sismano – oggi in parte residenza d’epoca – è un luogo che racconta la suggestione della sua antichissima storia.
Secondo tradizione il nome del castello deriverebbe da un veterano romano della Gens Sisimia a cui fu assegnato questo territorio da Augusto.
Posto lungo il cosiddetto Corridoio Bizantino, attorno al 1000 passò sotto il controllo degli Arnolfi. Si sà che perse le mura nel 1254 a seguito delle devastazioni subite da parte dei guelfi di Orvieto, Perugia, Spoleto, Narni e Firenze contro i ghibellini di Todi che ne deteneva l’influenza e il controllo. È per questo che, finita sotto il plebato di Santa Vittorina nel 1290, nei documenti del tempo risulta come “villa” e non più come “castello”.
Fu dopo diverse vicissitudini che la videro passare sotto l’influenza dello Stato Pontificio che nel 1426 Sismano tornò nella giurisdizione di Todi, gli abitanti ottennero l’esenzione delle tasse con l’obbligo di ricostruire le mura.
Nello stesso anno la cittadina venne occupata da Matteo Chiaravalle e tornò a essere teatro di scontri. Solo alla fine del Quattrocento gli Atti riuscirono a riprendersi il castello e costrinsero gli abitanti a partecipare al sanguinoso attacco che nel 1500 venne sferrato contro i Chiaravalle e i Ghibellini nel territorio di Acquasparta dove si erano rifugiati e dove Altobello Chiaravalle venne sconfitto e trucidato.
All’inizio del Seicento la famiglia Corsini divenne proprietaria di Sismano, acquisendone la signoria insieme a Casigliano e Civitella. I tre castelli nel 1629 furono eretti a marchesato da Papa Urbano VIII e il primo marchese fu proprio Filippo Corsini.
Alla fine dell’Ottocento le frazioni di Sismano, Casigliano, e Rosaro chiesero di costituirsi come comune autonomo, ma vennero invece distribuite rispettivamente ai Comuni di Avigliano Umbro e Acquasparta.
Sovrastato da una grande rocca fortificata con due torri semicircolari le cui origini si fanno risalire all’XI secolo il Castello di Sismano svetta con la sua fiera mole a dominio del territorio sottostante nel comune di Avigliano Umbro.
Dalla porta di accesso principale che protegge il borgo che sale fino al secondo accesso, la chiesa e il palazzo col suo giardino, il Castello di Sismano – oggi in parte residenza d’epoca – è un luogo che racconta la suggestione della sua antichissima storia.
Secondo tradizione il nome del castello deriverebbe da un veterano romano della Gens Sisimia a cui fu assegnato questo territorio da Augusto.
Posto lungo il cosiddetto Corridoio Bizantino, attorno al 1000 passò sotto il controllo degli Arnolfi. Si sà che perse le mura nel 1254 a seguito delle devastazioni subite da parte dei guelfi di Orvieto, Perugia, Spoleto, Narni e Firenze contro i ghibellini di Todi che ne deteneva l’influenza e il controllo. È per questo che, finita sotto il plebato di Santa Vittorina nel 1290, nei documenti del tempo risulta come “villa” e non più come “castello”.
Fu dopo diverse vicissitudini che la videro passare sotto l’influenza dello Stato Pontificio che nel 1426 Sismano tornò nella giurisdizione di Todi, gli abitanti ottennero l’esenzione delle tasse con l’obbligo di ricostruire le mura.
Nello stesso anno la cittadina venne occupata da Matteo Chiaravalle e tornò a essere teatro di scontri. Solo alla fine del Quattrocento gli Atti riuscirono a riprendersi il castello e costrinsero gli abitanti a partecipare al sanguinoso attacco che nel 1500 venne sferrato contro i Chiaravalle e i Ghibellini nel territorio di Acquasparta dove si erano rifugiati e dove Altobello Chiaravalle venne sconfitto e trucidato.
All’inizio del Seicento la famiglia Corsini divenne proprietaria di Sismano, acquisendone la signoria insieme a Casigliano e Civitella. I tre castelli nel 1629 furono eretti a marchesato da Papa Urbano VIII e il primo marchese fu proprio Filippo Corsini.
Alla fine dell’Ottocento le frazioni di Sismano, Casigliano, e Rosaro chiesero di costituirsi come comune autonomo, ma vennero invece distribuite rispettivamente ai Comuni di Avigliano Umbro e Acquasparta.
Il Castello di Sismano conserva tutt’oggi la struttura tipica dell’insediamento fortificato medievale.
Attraverso il primo monumentale portale si accede al borgo, ancora oggi abitato, protetto dalle mura che cingono a spirale il castello con due torri e la dimora signorile a cui si accede da una seconda porta fortificata su cui sono apposti gli stemmi delle famiglie Atti e Caetani.
Parte del complesso oggi è una splendida dimora storica con ristorante e colorate camere che permettono di dormire all’interno di quello che è una delle strutture storiche più affascinanti della zona.
All’interno del castello, oltre al bel giardino, è posta la Chiesa di Sant’Andrea Corsini.
Appena fuori le mura, attorno a quella che era un’edicola votiva è stata realizzata la graziosa Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Il Castello di Sismano conserva tutt’oggi la struttura tipica dell’insediamento fortificato medievale.
Attraverso il primo monumentale portale si accede al borgo, ancora oggi abitato, protetto dalle mura che cingono a spirale il castello con due torri e la dimora signorile a cui si accede da una seconda porta fortificata su cui sono apposti gli stemmi delle famiglie Atti e Caetani.
Parte del complesso oggi è una splendida dimora storica con ristorante e colorate camere che permettono di dormire all’interno di quello che è una delle strutture storiche più affascinanti della zona.
All’interno del castello, oltre al bel giardino, è posta la Chiesa di Sant’Andrea Corsini.
Appena fuori le mura, attorno a quella che era un’edicola votiva è stata realizzata la graziosa Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Visita la Chiesa di Sant’Andrea Corsini
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
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