punto di interesse

Castello di Dunarobba

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Castello di Dunarobba

Castello
20-castello-di-dunarobba-via-del-arco-avigliano-umbro (1)

Dal castello medievale di Dunarobba alla Foresta Fossile

Dunarobba, un tempo castello lungo la via Amerina, oggi è un grazioso borgo dell’Umbria che nel suo territorio custodisce tanta storia e tante storie da scoprire, prima fra tutte quella legata a un sito naturalistico unico al mondo: la Foresta Fossile.

Tradizione vuole che il nome derivi dalla gens Dunnia, famiglia romana a cui fu assegnato quel territorio nel I sec. a.C. nella redistribuzione dei terreni ai veterani a seguito della Battaglia di Filippi da parte di Ottaviano, futuro Augusto. Altri fanno derivare il nome dalla parola longobarda Duna che significava “roba”.

Sta di fatto che l’abitato fortificato si formò all’epoca degli Arnolfi e venne distrutto da Narni, in guerra con Todi, insieme ad altri castelli tra il 1284 e il 1285.

Legata sin dal 1290 alle vicende della Chiesa di San Vittorina – a cui faceva riferimento, per via di Todi, insieme ad altri 18 tra castelli e ville – quando nel XVI secolo la Pieve perse di importanza, il castello si dotò di ponte levatoio per fare in modo di proteggere autonomamente i propri abitanti.

Fu coinvolta, nella seconda metà del XV secolo come i castelli intorno, nelle feroci battaglie tra le due famiglie di Todi: i Chiaravalle, signori del Castello di Canale e gli Atti proprietari del Castello di Sismano.

Nel 1816, tornata sotto la dominazione dello Stato Pontificio, dopo essere assegnata a Todi e Amelia, passò a Montecastrilli formatisi da poco come comune.

La storia della Strega Ursina

Curiosa è la storia di Donna Ursina figlia di Gregorio che visse nei primi anni del XVII secolo. Si racconta che riuscisse, con parole magiche e pozioni da lei preparate, a curare malanni ritenuti incurabili al tempo. 

Non sappiamo quanto fossero efficaci questi ritrovati, di certo Ursina ne trasse ricchezza e fama ma senza mai essere condannata, come accadeva ai tempi – e come accadde a Matteuccia di Ripa Bianca, arsa viva nel XV secolo nella piazza di Todi – di stregoneria.

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Dunarobba, un tempo castello lungo la via Amerina, oggi è un grazioso borgo dell’Umbria che nel suo territorio custodisce tanta storia e tante storie da scoprire, prima fra tutte quella legata a un sito naturalistico unico al mondo: la Foresta Fossile.

Dal castello medievale di Dunarobba alla Foresta Fossile

Tradizione vuole che il nome derivi dalla gens Dunnia, famiglia romana a cui fu assegnato quel territorio nel I sec. a.C. nella redistribuzione dei terreni ai veterani a seguito della Battaglia di Filippi da parte di Ottaviano, futuro Augusto. Altri fanno derivare il nome dalla parola longobarda Duna che significava “roba”.

Sta di fatto che l’abitato fortificato si formò all’epoca degli Arnolfi e venne distrutto da Narni, in guerra con Todi, insieme ad altri castelli tra il 1284 e il 1285.

Legata sin dal 1290 alle vicende della Chiesa di San Vittorina – a cui faceva riferimento, per via di Todi, insieme ad altri 18 tra castelli e ville – quando nel XVI secolo la Pieve perse di importanza, il castello si dotò di ponte levatoio per fare in modo di proteggere autonomamente i propri abitanti.

Fu coinvolta, nella seconda metà del XV secolo come i castelli intorno, nelle feroci battaglie tra le due famiglie di Todi: i Chiaravalle, signori del Castello di Canale e gli Atti proprietari del Castello di Sismano.

Nel 1816, tornata sotto la dominazione dello Stato Pontificio, dopo essere assegnata a Todi e Amelia, passò a Montecastrilli formatisi da poco come comune.

La storia della Strega Ursina

Curiosa è la storia di Donna Ursina figlia di Gregorio che visse nei primi anni del XVII secolo. Si racconta che riuscisse, con parole magiche e pozioni da lei preparate, a curare malanni ritenuti incurabili al tempo. 

Non sappiamo quanto fossero efficaci questi ritrovati, di certo Ursina ne trasse ricchezza e fama ma senza mai essere condannata, come accadeva ai tempi – e come accadde a Matteuccia di Ripa Bianca, arsa viva nel XV secolo nella piazza di Todi – di stregoneria.

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Cosa vedere nel castello e nei dintorni di Dunarobba

Il castello, il borgo, la Fortezza alta e poi la Pieve di San Vittorina e la Foresta Fossile: Dunarobba e il suo territorio sono piccole perle tra storia e natura da scoprire al ritmo lento della natura verde che le veste e le circonda.

Il castello, il borgo e le chiese

Il centro storico di Dunarobba piccolo gioiello fatto di vicoli e case addossate, conserva la geometrica struttura del castello, i resti delle mura con le feritoie, una delle porte d’accesso medievali e due delle torri.

Appena fuori le mura si trovano: la nuova parrocchia Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, edificata nel 1961, e la Chiesa della Madonna delle Grazie, costruita attorno all’effige della Madonna originariamente posta su un’edicola del XVII secolo. 

La Foresta Fossile

A circa un chilometro dal centro storico, sulla SP37 in direzione Montecastrilli, si può godere di un luogo che custodisce oltre 2,5 milioni di anni di storia e natura: la Foresta Fossile di Dunarobba, con la possibilità di visita alla Foresta; al Museo di Paleontologia Vegetale che conserva anche i reperti di Grotta Bella; all’Arboretum realizzato da alberi e piante che ricostruiscono l’habitat del tempo; e il Centro Pietro Gauli. 

La Chiesa di San Vittorina

A circa 3 km – prendendo la SP37 poi svoltando sulla SP39 in direzione Sismano, e dopo 2 km immettendosi a destra su strada sterrata – si trova la suggestiva Pieve di San Vittorina, purtroppo oggi in ristrutturazione, ma che tra il XIII e il XVI secolo era il riferimento principale di 19 tra castelli e ville, tra cui quelli di Montecastrilli e Avigliano.

La Fortezza Alta

Sempre a 3 km – ma svoltando non a destra ma a sinistra risalendo il vocabolo Fortezza – posta su un poggio a guardare da un lato Dunarobba e dall’altro l’antica via Amerina, si erge la fiabesca mole della Fortezza Alta, struttura del XV secolo, oggi residenza storica, che conserva le fattezze della roccaforte come venne edificata dalla famiglia Vici.

Cosa vedere nel castello e nei dintorni di Dunarobba

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Il castello, il borgo, la Fortezza alta e poi la Pieve di San Vittorina e la Foresta Fossile: Dunarobba e il suo territorio sono piccole perle tra storia e natura da scoprire al ritmo lento della natura verde che le veste e le circonda.

Il castello, il borgo e le chiese

Il centro storico di Dunarobba piccolo gioiello fatto di vicoli e case addossate, conserva la geometrica struttura del castello, i resti delle mura con le feritoie, una delle porte d’accesso medievali e due delle torri.

Appena fuori le mura si trovano: la nuova parrocchia Chiesa di San Giuseppe Lavoratore, edificata nel 1961, e la Chiesa della Madonna delle Grazie, costruita attorno all’effige della Madonna originariamente posta su un’edicola del XVII secolo. 

La Foresta Fossile

A circa un chilometro dal centro storico, sulla SP37 in direzione Montecastrilli, si può godere di un luogo che custodisce oltre 2,5 milioni di anni di storia e natura: la Foresta Fossile di Dunarobba, con la possibilità di visita alla Foresta; al Museo di Paleontologia Vegetale che conserva anche i reperti di Grotta Bella; all’Arboretum realizzato da alberi e piante che ricostruiscono l’habitat del tempo; e il Centro Pietro Gauli. 

La Chiesa di San Vittorina

A circa 3 km – prendendo la SP37 poi svoltando sulla SP39 in direzione Sismano, e dopo 2 km immettendosi a destra su strada sterrata – si trova la suggestiva Pieve di San Vittorina, purtroppo oggi in ristrutturazione, ma che tra il XIII e il XVI secolo era il riferimento principale di 19 tra castelli e ville, tra cui quelli di Montecastrilli e Avigliano.

La Fortezza Alta

Sempre a 3 km – ma svoltando non a destra ma a sinistra risalendo il vocabolo Fortezza – posta su un poggio a guardare da un lato Dunarobba e dall’altro l’antica via Amerina, si erge la fiabesca mole della Fortezza Alta, struttura del XV secolo, oggi residenza storica, che conserva le fattezze della roccaforte come venne edificata dalla famiglia Vici.





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Castello di Dunarobba
, 05020, Avigliano Umbro