punto di interesse
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L’antica Cappella di San Pancrazio, raggiungibile in auto o attraverso il Sentiero 643, si trova in cima al monte omonimo a dominare e proteggere la sottostante Calvi dell’Umbria da cui dista circa 8 km.
Non si sa quando il sito sia stato consacrato a San Pancrazio, ma il luogo assunse carattere di sacralità ben prima del cristianesimo: la piccola cappella fu edificata sulle rovine di un Tempio Italico del VI sec. a.C. poi parzialmente trasformato tra il III-II sec. a.C.
L’antica Cappella di San Pancrazio, raggiungibile in auto o attraverso il Sentiero 643, si trova in cima al monte omonimo a dominare e proteggere la sottostante Calvi dell’Umbria da cui dista circa 8 km.
Non si sa quando il sito sia stato consacrato a San Pancrazio, ma il luogo assunse carattere di sacralità ben prima del cristianesimo: la piccola cappella fu edificata sulle rovine di un Tempio Italico del VI sec. a.C. poi parzialmente trasformato tra il III-II sec. a.C.
Tutti i calvesi sono particolarmente legati a questa piccola cappella più volte ricostruita perché sede della particolare controversia che vide coinvolte Calvi e Poggio di Otricoli in base ai confini e all’utilizzo della chiesa stessa.
Il contrasto nacque da uno scontro provocato dai poggiani che, proprio il giorno della festa del Patrono il 12 maggio del 1456, giunsero in armi per rubare lo stendardo che fu salvato dall’eroina Maria Ceccobelli.
Da allora, nello stesso giorno della Festa di San Pancrazio (link a evento) lo stendardo viene portato in processione dal centro fino alla cima del monte e viene fatta rivivere alla presenza dei sindaci di Calvi e Otricoli, la rievocazione della ricognizione dei confini, voluta dal Papa Callisto III per rimediare all’offesa poggiana.
Tutti i calvesi sono particolarmente legati a questa piccola cappella più volte ricostruita perché sede della particolare controversia che vide coinvolte Calvi e Poggio di Otricoli in base ai confini e all’utilizzo della chiesa stessa.
Il contrasto nacque da uno scontro provocato dai poggiani che, proprio il giorno della festa del Patrono il 12 maggio del 1456, giunsero in armi per rubare lo stendardo che fu salvato dall’eroina Maria Ceccobelli.
Da allora, nello stesso giorno della Festa di San Pancrazio (link a evento) lo stendardo viene portato in processione dal centro fino alla cima del monte e viene fatta rivivere alla presenza dei sindaci di Calvi e Otricoli, la rievocazione della ricognizione dei confini, voluta dal Papa Callisto III per rimediare all’offesa poggiana.
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
©2021 Le Terre dei Borghi Verdi
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