punto di interesse
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Costeggiando il lato destro di Piazza Mazzini, superata la Chiesa di Santa Brigida, si raggiunge Palazzo Ferrini, primo nucleo del Monastero delle Orsoline, oggi sede dell’omonimo Museo e del Comune di Calvi dell’Umbria.
Posto nella parte più alta della collina che l’abitato e si affaccia sul dirupo come a difendere Calvi, il palazzo fu edificato prima del 1606 da Demofonte Ferrini, notaio della Reverenda Camera Apostolica e cittadino calvese.
Il testamento di Ferrini del 1628 prevedeva che, all’estinguersi della discendenza maschile, il palazzo sarebbe dovuto diventare monastero dedicato a Santa Brigida, e così fu un secolo dopo.
Il monastero fu attivo fino al 1994, quando le monache lasciarono l’edificio che tornò nella disposizione del Comune.
Costeggiando il lato destro di Piazza Mazzini, superata la Chiesa di Santa Brigida, si raggiunge Palazzo Ferrini, primo nucleo del Monastero delle Orsoline, oggi sede dell’omonimo Museo e del Comune di Calvi dell’Umbria.
Posto nella parte più alta della collina che l’abitato e si affaccia sul dirupo come a difendere Calvi, il palazzo fu edificato prima del 1606 da Demofonte Ferrini, notaio della Reverenda Camera Apostolica e cittadino calvese.
Il testamento di Ferrini del 1628 prevedeva che, all’estinguersi della discendenza maschile, il palazzo sarebbe dovuto diventare monastero dedicato a Santa Brigida, e così fu un secolo dopo.
Il monastero fu attivo fino al 1994, quando le monache lasciarono l’edificio che tornò nella disposizione del Comune.
Palazzo Ferrini si presenta con la sua struttura massiccia su cinque livelli da cui si innalza una altana a loggia.
La facciata del palazzo è caratterizzata dal portale su cui campeggia lo stemma della famiglia Ferrini con un arcangelo con una fiaccola e quello della moglie Aurelia Grana con una colomba con spiga di grano.
Sotto le finestre dell’attico, il motto “INVIDIAM ODIUMQUE SUPERABIS AC LEONEM ET DRACONEM CONCULCABIS” – supererai l’invidia e l’odio e calpesterai il leone e il drago: un verso ripreso da Sant’Agostino, dove il leone e il drago rappresentano la potenza diabolica.
Sotto le finestre del piano nobile un’altra citazione rovinata e di difficile decifrazione.
Prima delle ristrutturazioni, l’interno ospitava due unità: al piano inferiore ambienti di servizio e magazzino; al piano d’ingresso – il piano nobile che oggi ospita il Museo – un atrio conduceva ad uno scalone che accompagnava al piano superiore con le stanze private.
Al piano superiore si apriva un salone di rappresentanza che oggi ospita la Sala del Consiglio del Comune.
Palazzo Ferrini si presenta con la sua struttura massiccia su cinque livelli da cui si innalza una altana a loggia.
La facciata del palazzo è caratterizzata dal portale su cui campeggia lo stemma della famiglia Ferrini con un arcangelo con una fiaccola e quello della moglie Aurelia Grana con una colomba con spiga di grano.
Sotto le finestre dell’attico, il motto “INVIDIAM ODIUMQUE SUPERABIS AC LEONEM ET DRACONEM CONCULCABIS” – supererai l’invidia e l’odio e calpesterai il leone e il drago: un verso ripreso da Sant’Agostino, dove il leone e il drago rappresentano la potenza diabolica.
Sotto le finestre del piano nobile un’altra citazione rovinata e di difficile decifrazione.
Prima delle ristrutturazioni, l’interno ospitava due unità: al piano inferiore ambienti di servizio e magazzino; al piano d’ingresso – il piano nobile che oggi ospita il Museo – un atrio conduceva ad uno scalone che accompagnava al piano superiore con le stanze private.
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La Progressive Web App è parte del progetto “Le Terre dei Borghi Verdi”, realizzato in collaborazione e con il contributo della Regione Umbria – Assessorato al Turismo
©2021 Le Terre dei Borghi Verdi
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