Adagiata su una sorta di terrazzo natura che si affaccia sulla valle Tiberina, Penna in Teverina è un gioiello di architetture che si erge sul verde del territorio che la circonda.
Penna in Teverina e il periodo Romano
Il suo aspetto è quello di un forte medievale ma le sue origini sono probabilmente più antiche, non fosse già dal nome latino di quella 𝘱𝘪𝘯𝘯𝘢 (=piuma o penna) che oggi è rappresentata in un monumento in bronzo che accoglie colui che risalendo il colle giunge all’ingresso del borgo.
In località Pennavecchia, a sud ovest dell’attuale centro storico, sono stati rinvenuti i resti di quella che doveva essere una villa rustica proprio alla confluenza del torrente Rio Grande col Tevere. Probabilmente il primitivo nucleo urbano si formò nei pressi di un porto fluviale e quello che doveva essere il passaggio dell’antica via Amerina.
La fertilità del terreno con le coltivazioni di vino e olio, la vicinanza con il porto di Seripola e quello successivo di Ocriculum e la facilità dei collegamenti con Roma via fiume e via terra fu probabilmente stimolo alla costruzione di numerose villae.
Presso il Comune di Penna sono conservati due cippi centinati (termini sepulcri) gemelli, rinvenuti in loc. Salzare – poco più a est della villa rustica – che erano destinati a delimitare sul terreno le superfici dell’area funeraria dedicata a Publio Mellutius Crescens databili I sec. d.C.