L’evento

Festa di San Pancrazio

11-14 maggio di ogni anno

Calvi dell’Umbria, TR

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Molto più che una ricorrenza religiosa, la Festa di San Pancrazio è un un evento che coinvolge tutta la popolazione: dai mesi che la precedono, fino alle giornate che vanno dall’11 al 14 maggio dove Calvi dell’Umbria si veste di medioevo.

Calvi e le celebrazioni della Festa di San Pancrazio

Se la prima notizia storica che indica San Pancrazio protettore di Calvi risale al 1447, è del 1491 il primo documento che testimonia dei festeggiamenti in suo onore, con la particolare nomina di personaggi che sostituivano, per i tre giorni degli eventi, le autorità cittadine.

Le giornate dedicate al Santo e gli eventi di rievocazione

Un evento unico che tra cultura, spiritualità e tradizione ricostruisce in quattro giorni la storia del borgo.

11 maggio: l’incontro delle contrade, le tavolate e la vestizione degli stendardi

L’inizio della festa è annunciato l’11 maggio da un araldo a cavallo.

Si va così formando il corteo storico secondo un rigido cerimoniale: l’araldo; i trombettieri e i tamburini; il labaro del Comune seguito da un notaio, un magistrato, un cancelliere e un capitano al comando di un drappello di uomini armati; sfilano poi le autorità che rappresentano le quattro contrade, Fiamme, Castello, Croce e Drago.

Per ogni contrada un gonfaloniere e un “signorino”, un ragazzo che rappresenta il santo martire romano Pancrazio.

Il corteo si schiera al di fuori di Porta da Capo al quadrivio delle strade che portano alle tre frazioni di Calvi. 

L’incontro delle contrade – Al segnale dello scoppio del terzo mortaretto, ogni gruppo composto dal gonfaloniere, il signorino e i palafrenieri partono di corsa e, giunti nel punto stabilito alzano l’asta – ancora priva di stendardo – unendola alle altre in segno di concordia.

Tavolate – Il corteo allora può entrare nelle vie del paese con tappe obbligate le tavolate imbandite dalle famiglie dei quattro signorini.

Vestizione degli Stendardi – È solo a sera che gli stendardi delle quattro contrade vengono affidate dal Sindaco ai gonfalonieri che ne diventano, da allora, custodi.

Molto più che una ricorrenza religiosa, con festa per il Patrono, Calvi celebra tre diverse tradizioni: quella del martire quattordicenne venerato dalla Chiesa, quella del “signorno” che affronta i pericoli per salvare l’intera comunità e quella del battagliero soldato difensore dei confini civici di medievale tradizione.

12 maggio e le celebrazioni in onore di San Pancrazio: la ricognizione e il battaglione

Nel giorno della ricorrenza del martirio del Santo, dopo la solenne messa, il corteo storico accompagna il primo signorino – quello della contrada Fiamme – il gonfaloniere e la scorta fino fuori le mura all’altezza dei ruderi della “Collegiata”. Da lì inizierà la lunga ascesa fino alla cima del monte San Pancrazio nel luogo della Cappella dedicata al Santo

Ricognizione dei confini – Sul monte, dove un muro indica la divisione territoriale tra Calvi e Poggio di Otricoli, avviene la rievocazione della ricognizione dei confini da parte dei Comuni coinvolti, basata su un fatto avvenuto nel 1456.

A ribadire il dominio di Calvi sul monte, dopo la messa, il signorino compirà al galoppo e per tre volte il giro della Cappella. Scendendo ripeterà di nuovo i tre giri intorno ai ruderi del mulino a vento che segnava un tempo il confine tra l’abitato e il monte.

Battaglione – Al ritorno in Piazza Mazzini i quattro signorini ripeteranno la galoppata attorno ai quattro stendardi nel cosiddetto battaglione.

13 maggio e il giorno del braccio

Il giorno successivo è il giorno del braccio: quando, dopo la messa, il corteo accompagna per le vie del paese la reliquia del Braccio di San Pancrazio: un braccio d’argento che contiene una reliquia procurata da Carlo Simoncelli nelle catacombe della Basilica sull’Aurelia e donata nel 1646 alla comunità.

14 maggio e il giorno dei conti

La festa si chiude il 14 maggio col giorno dei conti, quando gli stendardi vengono riconsegnati alle autorità comunali che li custodiranno fino all’anno successivo.

Scopri Calvi dell’Umbria

Scopri i punti di interesse di Calvi e del suo territorio:

Passeggiata per il centro storico di Calvi

Calvi e il suo Territorio

Scopri gli eventi più importanti di Calvi dell’Umbria:

Ad agosto il Calvi festival

Tra Pomi e Fiori ad agosto

L’Oktoberfest di fine agosto

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Calvi e le celebrazioni della Festa di San Pancrazio

Se la prima notizia storica che indica San Pancrazio protettore di Calvi risale al 1447, è del 1491 il primo documento che testimonia dei festeggiamenti in suo onore, con la particolare nomina di personaggi che sostituivano, per i tre giorni degli eventi, le autorità cittadine.

Le giornate dedicate al Santo e gli eventi di rievocazione

Un evento unico che tra cultura, spiritualità e tradizione ricostruisce in quattro giorni la storia del borgo.

11 maggio: l’incontro delle contrade, le tavolate e la vestizione degli stendardi

L’inizio della festa è annunciato l’11 maggio da un araldo a cavallo.

Si va così formando il corteo storico secondo un rigido cerimoniale: l’araldo; i trombettieri e i tamburini; il labaro del Comune seguito da un notaio, un magistrato, un cancelliere e un capitano al comando di un drappello di uomini armati; sfilano poi le autorità che rappresentano le quattro contrade, Fiamme, Castello, Croce e Drago.

Per ogni contrada un gonfaloniere e un “signorino”, un ragazzo che rappresenta il santo martire romano Pancrazio.

Il corteo si schiera al di fuori di Porta da Capo al quadrivio delle strade che portano alle tre frazioni di Calvi. 

L’incontro delle contrade – Al segnale dello scoppio del terzo mortaretto, ogni gruppo composto dal gonfaloniere, il signorino e i palafrenieri partono di corsa e, giunti nel punto stabilito alzano l’asta – ancora priva di stendardo – unendola alle altre in segno di concordia.

Tavolate – Il corteo allora può entrare nelle vie del paese con tappe obbligate le tavolate imbandite dalle famiglie dei quattro signorini.

Vestizione degli Stendardi – È solo a sera che gli stendardi delle quattro contrade vengono affidate dal Sindaco ai gonfalonieri che ne diventano, da allora, custodi.

Molto più che una ricorrenza religiosa, con festa per il Patrono, Calvi celebra tre diverse tradizioni: quella del martire quattordicenne venerato dalla Chiesa, quella del “signorno” che affronta i pericoli per salvare l’intera comunità e quella del battagliero soldato difensore dei confini civici di medievale tradizione.

12 maggio e le celebrazioni in onore di San Pancrazio: la ricognizione e il battaglione

Nel giorno della ricorrenza del martirio del Santo, dopo la solenne messa, il corteo storico accompagna il primo signorino – quello della contrada Fiamme – il gonfaloniere e la scorta fino fuori le mura all’altezza dei ruderi della “Collegiata”. Da lì inizierà la lunga ascesa fino alla cima del monte San Pancrazio nel luogo della Cappella dedicata al Santo

Ricognizione dei confini – Sul monte, dove un muro indica la divisione territoriale tra Calvi e Poggio di Otricoli, avviene la rievocazione della ricognizione dei confini da parte dei Comuni coinvolti, basata su un fatto avvenuto nel 1456.

A ribadire il dominio di Calvi sul monte, dopo la messa, il signorino compirà al galoppo e per tre volte il giro della Cappella. Scendendo ripeterà di nuovo i tre giri intorno ai ruderi del mulino a vento che segnava un tempo il confine tra l’abitato e il monte.

Battaglione – Al ritorno in Piazza Mazzini i quattro signorini ripeteranno la galoppata attorno ai quattro stendardi nel cosiddetto battaglione.

13 maggio e il giorno del braccio

Il giorno successivo è il giorno del braccio: quando, dopo la messa, il corteo accompagna per le vie del paese la reliquia del Braccio di San Pancrazio: un braccio d’argento che contiene una reliquia procurata da Carlo Simoncelli nelle catacombe della Basilica sull’Aurelia e donata nel 1646 alla comunità.

14 maggio e il giorno dei conti

La festa si chiude il 14 maggio col giorno dei conti, quando gli stendardi vengono riconsegnati alle autorità comunali che li custodiranno fino all’anno successivo.

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