IL BORGO

San Gemini

C’è chi la vorrebbe come la Casventum nominata da Plinio il Vecchio: probabilmente le sue origini furono quella di un pagus legato a doppio filo con il vicino municipio romano di Carsulae. Oggi San Gemini è uno dei Borghi più belli d’Italia e, a chi passa lungo la vecchia Flaminia, non possono sfuggire le architetture medievali che la disegnano salda sulla collina verde, da dove si gode un’invidiabile vista sulla valle ternana.

Santu Yemin
San Gemini e la storia del santo che le diede il nome

Conosciuta in tutto il mondo per la sua fonte deve il suo nome, secondo tradizione, da quel Yemin che attorno al XI secolo giunse a predicare dalla Siria. Tale il fervore e l’ammirazione per la sua vita ascetica che, dopo la distruzione da parte dei saraceni, l’abitato che ne nasce avrà proprio il suo nome, San Gemini, Santu Yemin.

Santu Yemin
San Gemini e la storia del santo che le diede il nome

Conosciuta in tutto il mondo per la sua fonte deve il suo nome, secondo tradizione, da quel Yemin che attorno al XI secolo giunse a predicare dalla Siria. Tale il fervore e l’ammirazione per la sua vita ascetica che, dopo la distruzione da parte dei saraceni, l’abitato che ne nasce avrà proprio il suo nome, San Gemini, Santu Yemin.

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le origini
Alle origini di una città lungo la Flaminia Vetus

Di certo la storia della cittadina è più antica e legata al periodo romano, quando si formò come abitato lungo il tratto più antico della via Flaminia, quello che da Narni passa per Carsulae (link a PDI) per ricongiungersi a Bevagna al tratto ritenuto più moderno. Ne sono testimonianze la domus romana tardo repubblicana con mosaici, le cisterne ipogee e i resti dei mausolei lungo la via consolare, come quello che oggi è chiamata Grotta degli Zingari.

San Gemini tra Medioevo e Rinascimento

È il periodo del medioevo che ci lascia l’immagine della cittadina attuale costruita sul colle in posizione strategica e arricchita da tanti piccoli gioielli architettonici.

La notizia attorno all’edificazione dell’Abbazia di San Nicolò nel 1036 ci offre la prima attestazione scritta dell’esistenza di San Gemini che nel 1119 figura come gastaldato di Narni.

Come il resto dei castelli dell’Umbria, prese parte alle guerre tra Impero e Papato e venne saccheggiata da Federico II nel XIII secolo, dopo un periodo al fianco dello schieramento ghibellino, dal 1330 in poi divenne guelfa e nei primi decenni del XIV secolo la Comunità si dotò di uno statuto e difese la sua indipendenza grazie all’appoggio della Chiesa.

Purtroppo venne saccheggiata dalle truppe di ritorno dal Sacco di Roma nel 1527, e nel 1530 venne ceduta agli Orsini con la successiva elevazione a ducato nel 1590.

È il 1722 quando gli Orsini la cederanno alla Famiglia Santacroce, e il 1781 quando Pio VI le conferirà il titolo di città.

Dopo l’Unità d’Italia fu compresa nella Provincia dell’Umbria, nel Circondario e Mandamento di Terni, e dal 1889 lo sfruttamento industriale delle acque minerali la renderà famosa in tutto il mondo.

Cosa vedere

Punti di interesse a San Gemini

Rinchiusa da due schiere di mura San Gemini mostra tutta la possenza nella sua struttura di castello e borgo medievale che risale dalla Flaminia, passando da Porta Romana sino a giungere a Piazza San Francesco, centro nevralgico della cittadina e sede del Municipio.

Porta Romana e Palazzo Santa Croce

Di fianco Porta Romana, con ingresso anche da Piazza Duomo, Palazzo Santacroce, oggi meraviglioso hotel, ed edificato nell’anno in cui il ducato di San Gemini passò di mano dagli Orsini all’omonima famiglia, mantiene inalterato il suo fascino di residenza nobiliare.

Piazza San Francesco: la Chiesa, il Comune e Porta Burgi

Varcata la porta e risalendo via Roma, tra negozi e attività si giunge alla splendida Piazza San Francesco che ospita il Palazzo Comunale e la meravigliosa Fontana omonima, la Chiesa di San Francesco, l’accesso a via Casventino attraverso Porta Burgi e, attraverso il viale omonimo l’ascesa verso Palazzo Canova e la Porta del Sale.

Via del Tribunale: la Chiesa di Santa Caterina, il Museo Calori e la Domus Romana

Varcata la Porta del Sale, risalendo i vicoli si giunge alla Chiesa di Santa Caterina e di seguito all’ex complesso delle clarisse che oggi ospita il Museo Calori.

A un centinaio di metri, il luogo dove è stata rinvenuta parte di una splendida Domus Romana con mosaici.

L’ex Convento di Santa Maria Maddalena, Porta Tuderte e la Chiesa di San Giovanni Battista

In fondo a via del Tribunale, lasciandosi alle spalle il terrazzo da cui si gode la splendida vista sulla piazza che ospita Palazzo Vecchio e la Chiesa di San Carlo, si giunge all’Ex Convento di Santa Maria Maddalena, poi alla Chiesa di San Giovanni Battista che insiste proprio su Porta Tuderte.

Piazza Palazzo Vecchio: il Palazzo e la Chiesa di San Carlo

Seguendo a ritroso per via Casventino si giunge di nuovo a Piazza Palazzo Vecchio, con la Chiesa di San Carlo e il Palazzo Vecchio. 

Porta Burgi

Scendendo per quello che era il cardo massimo si giunge di nuovo, attraversando Porta Burgi, a Piazza San Francesco.

Il Duomo: Chiesa di San Gemine

Prima di varcare di nuovo Porta Romana, girando a sinistra, una piccola salita porta al più sacro luogo di ogni sangeminese: il duomo dedicato al Patrono della cittadina, Chiesa di San Gemine, la cui edificazione, per tradizione è datata in epoca paleocristiana.

 

San Gemini fuori le mura: il Geolab, l’Orto Botanico e l’Abbazia di San Nicolò

Non distante da Porta romana in direzione dell’antica via Flaminia che porta a Narni, il Geolab è uno spazio espositivo permanente dedicato alla divulgazione delle Scienze della Terra. Merita una visita, a pochi passi fuori le mura sempre sul lato di Porta Romana, uno dei luoghi più suggestivi de Le Terre dei Borghi Verdi: quell’Abbazia di San Nicolò che con la sua architettura e i suoi giardini trasportano il visitatore alle atmosfere dei primi anni del XII secolo.

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Cosa vedere

Punti di interesse a San Gemini

Rinchiusa da due schiere di mura San Gemini mostra tutta la possenza nella sua struttura di castello e borgo medievale che risale dalla Flaminia, passando da Porta Romana sino a giungere a Piazza San Francesco, centro nevralgico della cittadina e sede del Municipio.

Porta Romana e Palazzo Santa Croce

Di fianco Porta Romana, con ingresso anche da Piazza Duomo, Palazzo Santacroce, oggi meraviglioso hotel, ed edificato nell’anno in cui il ducato di San Gemini passò di mano dagli Orsini all’omonima famiglia, mantiene inalterato il suo fascino di residenza nobiliare.

Piazza San Francesco: la Chiesa, il Comune e Porta Burgi

Varcata la porta e risalendo via Roma, tra negozi e attività si giunge alla splendida Piazza San Francesco che ospita il Palazzo Comunale e la meravigliosa Fontana omonima, la Chiesa di San Francesco, l’accesso a via Casventino attraverso Porta Burgi e, attraverso il viale omonimo l’ascesa verso Palazzo Canova e la Porta del Sale.

Via del Tribunale: la Chiesa di Santa Caterina, il Museo Calori e la Domus Romana

Varcata la Porta del Sale, risalendo i vicoli si giunge alla Chiesa di Santa Caterina e di seguito all’ex complesso delle clarisse che oggi ospita il Museo Calori.

A un centinaio di metri, il luogo dove è stata rinvenuta parte di una splendida Domus Romana con mosaici.

L’ex Convento di Santa Maria Maddalena, Porta Tuderte e la Chiesa di San Giovanni Battista

In fondo a via del Tribunale, lasciandosi alle spalle il terrazzo da cui si gode la splendida vista sulla piazza che ospita Palazzo Vecchio e la Chiesa di San Carlo, si giunge all’Ex Convento di Santa Maria Maddalena, poi alla Chiesa di San Giovanni Battista che insiste proprio su Porta Tuderte.

Piazza Palazzo Vecchio: il Palazzo e la Chiesa di San Carlo

Seguendo a ritroso per via Casventino si giunge di nuovo a Piazza Palazzo Vecchio, con la Chiesa di San Carlo e il Palazzo Vecchio. 

Porta Burgi

Scendendo per quello che era il cardo massimo si giunge di nuovo, attraversando Porta Burgi, a Piazza San Francesco.

Il Duomo: Chiesa di San Gemine

Prima di varcare di nuovo Porta Romana, girando a sinistra, una piccola salita porta al più sacro luogo di ogni sangeminese: il duomo dedicato al Patrono della cittadina, Chiesa di San Gemine, la cui edificazione, per tradizione è datata in epoca paleocristiana.

 

San Gemini fuori le mura: il Geolab, l’Orto Botanico e l’Abbazia di San Nicolò

Non distante da Porta romana in direzione dell’antica via Flaminia che porta a Narni, il Geolab è uno spazio espositivo permanente dedicato alla divulgazione delle Scienze della Terra. Merita una visita, a pochi passi fuori le mura sempre sul lato di Porta Romana, uno dei luoghi più suggestivi de Le Terre dei Borghi Verdi: quell’Abbazia di San Nicolò che con la sua architettura e i suoi giardini trasportano il visitatore alle atmosfere dei primi anni del XII secolo.

itinerari
L’Itinerario dentro le mura

Attraverso un percorso di circa un chilometro, l’Itinerario dentro le mura ci accompagna in tutti i luoghi di interesse all’interno delle mura della città dell’acqua.

itinerari
L’Itinerario dentro le mura

Attraverso un percorso di circa un chilometro, l’Itinerario dentro le mura ci accompagna in tutti i luoghi di interesse all’interno delle mura della città dell’acqua.

vivere il territorio
San Gemini eventi e tradizione

Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, San Gemini si trasforma di colori e odori in un medioevo che si assapora nella  Giostra dell’Arme, antichissimo torneo cavalleresco in onore del Santo Patrono Gemine che si corre tutti gli anni nella seconda domenica di ottobre.

Dove dormire

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